Storie di Santa Caterina d'Alessandria

Galeotti, Sebastiano; Natali, Francesco; Sassi Giovanni Battista; Torricelli Giovanni Antonio; Torricelli Giuseppe Antonio

Storie di Santa Caterina d'Alessandria

Descrizione

Autore: Galeotti, Sebastiano (1676/ 1746), esecutore; Natali, Francesco (1669/ 1735), esecutore; Sassi Giovanni Battista (1680/ 1750), esecutore; Torricelli Giovanni Antonio (1710/ 1808), esecutore; Torricelli Giuseppe Antonio (notizie sec. XVIII seconda metà), esecutore

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: ca. 1700 - ca. 1799

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: malta/ pittura

Descrizione: La cappella dedicata a S. Caterina d'Alessandria, mostra all'interno delle leggere quadrature in finto marmo rosato e mazzi di fiori, due episodi della vita della santa, a destra il Matrimonio mistico di Santa Caterina e a sinistra la sua Gloria, caratterizzate, entrambe, da angiolietti svolazzanti. Nella cappella di San Pietro d'Alcantara, si nota il santo francescano sostenuto da un confratello, inginocchiato e in estasi. Nella parte superiore, compaiono Cristo, la Vergine, Dio Padre e San Giovanni evangelista, la colomba dello Spirito Santo e alcuni putti svolazzanti. Nel coro è dipinta sulla parete di fondo la Gloria di San Framcesco, sulla volta la Santissima Trinità e nei pennacchi la Carità, la Fede, la Speranza e l'Umiltà, mentre l'Orazione e la Fortezza sono affescate sulle pareti dilatate dalle possenti quadrature con colonne e balconcini. Gli interventi settecenteschi continuano poi nella cappella dell'Immacolata Concezione posta nel transetto destro. Prevalentemente a tema floreale, si arricchiscono della parte figurata nella volta in cui compaiono l'Umiltà con il globo, la Castità con la colomba, la Mansuetudine con l'agnello e l'Innocenza con il giglio.

Notizie storico-critiche: Gli affreschi settecenteschi si dispongono prevalentemente nella zona più vicina al transetto e nel coro. I lavori iniziano nella cappella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria (navata destra, ultima cappella) grazie al testamento del conte Giambattista Modegnani del 1726. Le fonti antiche attribuiscono le quadrature con gli effetti architettonici illusionistici al Giovanni Battista Riccardi, mentre le figure sono state riferite da Vittorio Caprara a Giambattista Sassi, che qui usa colori luminosi e tinte pastello titpiche della vaporosità del rococò. Poco dopo, nel 1730, è attivo il fiorentino Sebastiano Galeotti nella cappella dedicata a San Pietro d'Alcantara dove la data e la firma dell'artista rimangono dipinte, anche se non perfettamente leggibili, nelle traversine della sedia. La tavolozza schiarita con i colori pastello dove predominano il rosa, i lievi cangiantismo, i tocchi di giallo e di blu dei manti sino al lilla dell'abito di Dio Padre sono caratteristici dello stile dell'artista.
Agli anni Trenta risale anche la decorazione del coro della chiesa, che vede impegnato lo stesso artista, coaudiuvato nelle splendide quadrature dal cremonese Francesco Natali. Tra il 1754 e il 1756 viene invece rifatta la cappella dell'Immacolata Concezione, posta nel transetto destro. L'autore della nuova architettura si deve al capomastro Michele Sartorio di Lugano, mentre la decorazione pittorica è riferibile ai fratelli Giuseppe Antonio e Giovanni Antonio Torricelli, sempre provenienti da Lugano, il primo architetto e l'altro figurista. Gli affreschi iniziano dalla parete di fondo per poi spostarsi sulla volta. Nella nicchia trova posto la statua della Beata Vergine Immacolata, realizzata in occasione dei nuovi rifacimenti da Giuseppe Antignati di Milano.

Collocazione

Lodi (LO), Chiesa di S. Francesco - complesso

Credits

Compilazione: Faraoni, Monja (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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