Ritratto del vescovo Giuseppe Maria Scarampi

Bassi, Stefano

Ritratto del vescovo Giuseppe Maria Scarampi

Descrizione

Autore: Bassi, Stefano (notizie sec. XIX prima metà), pittore

Ambito culturale: ambito vigevanese

Cronologia: post 1801 - ante 1850

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 116 cm x 205 cm x 205 cm (intero)

Descrizione: Ritratto a figura intera del Vescovo Scarampi (1720-1801) in abiti ed insegne vescovili ambientato in sfondo architettonico che potrebbe rappresentare l'interno del Duomo di Vigevano. Tiene tra le mani una lettera (forse il testamento con il quale legò tutti i suoi averi alla Congregazione di Carità) ed ha davanti a se un tavolino su cui è appoggiato il messale, il campanello e il crocifisso. L'ambientazione: alle spalle del vescovo sono raffigurate una biblioteca che alloggia diversi volumi e a destra un'architettura che assembla parti tra loro incongrue, poiché riunisce la monumentale struttura delle volte alla modesta scala del piano terra. La scaletta, protetta da una ringhiera di ferro potrebbe essere ricondotta alla scala della chiesa dell'ospedale del Santissimo Sacramento. Ritratto legato agli schemi usuali della ritrattistica dell'Ospedale Maggiore di Milano, che evidenziano lo stato sociale del pesonaggio e il ricordo del momento di stesura del testamento.

Notizie storico-critiche: Il Vescovo Scarampi (Cortemiglia 1720 - Vigevano 1801) fu vescovo di Vigevano dal 1757 al 1801, anno della sua morte. Vestito l'abito chiericale dopo i primi studi a Torino, fu mandato a Roma dove studiò filosofia e teologia. Tornato a Torino, per volere del re Carlo Emanuele III, divenne Rettore del Collegio della Province e successivamente Direttore dell'Università, Elemosiniere e Vicario Generale. Nel 1757 venne nominato Vescovo di Vigevano. Nel 1771 benedisse la posa della prima pietra della nuova chiesa dell'Ospedale costituitosi in seguito alla unificazione nell'edificio del SS. Sacramento dei tre ospedali preesistenti. Lo Scarampi alla sua morte legò tutte le sue sostanze alla Congragazione di Carità.
Il dipinto eseguito dall'ignoto pittore forse vigevanese Stefano Bassi è di qualità mediocre e di esecuzione abbastanza rigida. Il modello del dipinto è da ricercarsi nel ritratto a busto intero eseguito dal pittore marchigiano David Loreti che conobbe lo Scarampi durante il soggiorno romano del prelato, ma lo eseguì dopo il 1757.
Anche il ritrattino ad olio su carta ha come modello il ritratto del vescovo eseguito dal Loreti.
Nella quadreria dell'Ospedale si conservano tre serie di ritratti realizzati nella prima metà del XIX secolo e corrispondenti a due distinte tipologie. La prima è formata da ritratti a tutta figura, mentre la seconda si compone di piccoli tondi che, ad evidenza, ebbero intento puramente documentario. I primi eseguiti furono i ritratti a figura intera, modalità che sottolinea il carattere celebrativo della collezione, secondo un'iconografia che di per sé esprime il ruolo e il primato dei personaggi ritratti; lo si deduce dalla tipologia, dallo stile, dalle personalità raffigurate e dalla cronologia della loro vita, anche se nessuna notizia d'archivio documenta specificatamente la serie. Il programma che il nucleo di ritratti a figura intera sottende è quello della celebrazione dei fondatori abbinata al ringraziamento verso chi aveva accordato lasciti all'Ospedale e alle opere pie. Gli intenti gratulatori venivano ad esplicitarsi nel cartiglio che correva nella parte inferiore del dipinto e ricordava l'entità del lascito nonché l'ente che ne aveva tratto beneficio. Caratteristica della serie è anche l'ambientazione, che affianca ai personaggi di volta in volta raffigurati l'illustrazione delle migliorie introdotte nella struttura ospedaliera. Non si sa se queste effigi venivano ancora esposte, come era tradizione il giorno del Corpus Domini sulla facciata degli edifici di Carità per ricordare i fondatori di tali Enti, poiché Stefano Boldrini ci informa che a Vigevano tale tradizione si era perduta già nella secnda metà dell'Ottocento. I ritratti che tuttora si conservano nella quadreria sono quattro e raffigurano Gerolamo del Pozzo (m. 1574), il vescovo Giuseppe Maria Scarampi (m. 1801), Francesco Cocc'Ordino (m. 1820) e il capitano Paolo Longhi (m. 1834); non si devono necessariamente ricondurre allo stesso momento cronologico e ai medesimi autori.
Il dipinto realizzato per primo è quello dello Scarampi, sicuramente commissionato dall'Ospedale dopo la morte del presule come atto di riconoscenza per il suo contributo all'unificazione dei tre antichi centri di cura cittadini. Trova un significato parallelo nel ritratto conservato presso la galleria del palazzo Vescovile.
Il ritratto dello Scarampi è l'unico caso in cui è possibile ricostruire la storia dell'iconografia del personaggio ritrattato, possiamo ipotizzare che anche per gli altri ritratti commemorativi presenti nella quadreria le fisionomie siano state riprese da ritratti personali dei benefattori, conservati dalla famiglia o comunque presenti tra i loro beni personali.
Dopo l'esecuzione dei quattro ritratti pervenutici, la serie rimase incompleta. Lo scopo del programma figurativo non era solo quello di commemorare i più importanti benefattori e fondatori di opere pie cittadine, ma anche quello di promuovere iniziative filantropiche tra i notabili vigevanesi garantendo loro una fama duratura.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).