Ritratto di Gerolamo Del Pozzo

Bossi, Giovan Battista

Ritratto di Gerolamo Del Pozzo

Descrizione

Autore: Bossi, Giovan Battista (notizie sec. XIX prima metà), pittore

Cronologia: 1805

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 118 cm x 205 cm (intero)

Descrizione: Ritratto a figura intera di Gerolamo Del Pozzo ritratto in abiti del suo tempo (XVI secolo). La scena è ambientata in un ambiente chiuso da pesanti tendaggi attraverso cui si intravvede il particolare della corsia dell'ospedale con i letti allineati (particolare che può essere interpretato come riferimento al nuovo edificio costruito su progetto del Martinez) sormontati da un crocefisso e illuminati da un'ampia finestra. Il personaggio, regge tra le mani un foglio, forse l'atto che ricorda la fondazione dell'ospedale dell'Immacolata. sul tavolo che lo affianca vi sono un calamio e un crocifisso. Ritratto legato agli schemi usuali della ritrattistica dell'Ospedale Maggiore di Milano, che evidenziano lo stato sociale del pesonaggio e il ricordo del momento di stesura del testamento.

Notizie storico-critiche: Il pittore vigevanese, Giovan Battista Bossi, ha modeste capacità sia nella resa delle sue figure che risultano essere rigide sia nella resa dello spazio, nonostante sia molto attento alla resa del dettaglio come si può notare sullo sfondo dalla vista dell'infermeria settecentesca.
Gerolamo Del Pozzo era un ricco mercante di panni di Vigevano che fondò nel 1574 alla sua morte, nella grande casa detta del Cervo in Costiera di sua proprietà, l'Ospedale dell'Immacolata Concezione. Il particolare che si vede di fondo nel dipinto raffigurante la corsia d'ospedale con i letti allineati è da mettersi in riferimento al nuovo edificio costruito nel 1770 su progetto del Martinez.
Il dipinto del Bossi è di qualità mediocre ma riveste un grande interesse storico-documentario per la storia di Vigevano perchè commemora il fondatore di uno dei tre ospedali cittadini. Anche il dipinto raffigurante il re di Sardegna Carlo Felice è opera firmata dal Bossi, modesto pittore locale di cui non si possiede documentazione archivistica, fatta ad eccezione per una lettera che lo lega a Francesco Cocc'Ordino.
Il ritratto di Gerolamo del Pozzo e della moglie, fino al 1871, erano visibili sulla facciata di una casa, detta "del Cervo", in zona Costiera (attuale corso Novara).
Di Gerolamo del Pozzo esiste un ritratto nella serie piccola, degli oli su carta, certamente derivato da questo.
Nella quadreria dell'Ospedale si conservano tre serie di ritratti realizzati nella prima metà del XIX secolo e corrispondenti a due distinte tipologie. La prima è formata da ritratti a tutta figura, mentre la seconda si compone di piccoli tondi che, ad evidenza, ebbero intento puramente documentario. I primi eseguiti furono i ritratti a figura intera, modalità che sottolinea il carattere celebrativo della collezione, secondo un'iconografia che di pr sé esprime il ruolo e il primato dei personaggi ritratti; lo si deduce dalla tipologia, dallo stile, dalle personalità raffigurate e dalla cronologia della loro vita, anche se nessuna notizia d'archivio documenta specificatamente la serie. Il programma che il nucleo di ritratti a figura intera sottende è quello della celebrazione dei fondatori abbinata al ringraziamento verso chi aveva accordato lasciti all'Ospedale e alle opere pie. Gli intenti gratulatori venivano ad esplicitarsi nel cartiglio che correva nella parte inferiore del dipinto e ricordava l'entità del lascito nonché l'ente che ne aveva tratto beneficio. Caratteristica della serie è anche l'ambientazione, che affianca ai personaggi di volta in volta raffigurati l'illustrazione delle migliorie introdotte nella struttura ospedaliera. I ritratti che tuttora si conservano nella quadreria sono quattro e raffigurano Gerolamo del Pozzo (m. 1574), il vescovo Giuseppe Maria Scarampi (m. 1801), Francesco Cocc'Ordino (m. 1820) e il capitano Paolo Longhi (m. 1834); non si devono necessariamente ricondurre allo stesso momento cronologico e ai medesimi autori.
Il dipinto realizzato per primo è quello dello Scarampi, sicuramente commissionato dall'Ospedale dopo la morte del presule come atto di riconoscenza per il suo contributo all'unificazione dei tre antichi centri di cura cittadini. Trova un significato parallelo nel ritratto conservato presso la galleria del palazzo Vescovile.
Il ritratto dello Scarampi è l'unico caso in cui è possibile ricostruire la storia dell'iconografia del personaggio ritrattato, possiamo ipotizzare che anche per gli altri ritratti commemorativi presenti nella quadreria le fisionomie siano state riprese da ritratti personali dei benefattori, conservati dalla famiglia o comunque presenti tra i loro beni personali. Coevo del ritratto dello Scarampi è quello di Gerolamo del Pozzo da cui si evince una certa difficoltà nel gestire lo spazio pittorico e nella definizione anatomica. L'opera esegue la tipica iconografia del ritratto destinato all'istituzione ospedaliera.
Dopo l'esecuzione dei quattro ritratti pervenutici, la serie rimase incompleta. Lo scopo del programma figurativo non era solo quello di commemorare i più importanti benefattori e fondatori di opere pie cittadine, ma anche quello di promuovere iniziative filantropiche tra i notabili vigevanesi garantendo loro una fama duratura. Caratteristica della serie è anche l'ambientazione, che affianca ai personaggi di volta in volta raffigurati l'illustrazione delle migliorie introdotte nella struttura ospedaliera. Non si sa se queste effigi venivano ancora esposte, come era tradizione il giorno del Corpus Domini sulla facciata degli edifici di Carità per ricordare i fondatori di tali Enti, poiché Stefano Boldrini ci informa che a Vigevano tale tradizione si era perduta già nella secnda metà dell'Ottocento.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

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