Ritratto di Adelaide Cornaggia Castiglioni

Garberini, Giovan Battista

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Ritratto di Adelaide Cornaggia Castiglioni

Descrizione

Autore: Garberini, Giovan Battista (1819-1896), pittore

Cronologia: post 1840 - ante 1850

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 104 cm x 136 cm (intero)

Descrizione: Ritratto della benefattrice Adelaide Cornaggia Castiglioni consorte di Domenico Pisani, fu eseguito a pendant di quello del marito e in epoca assai prossima. Seduta su una poltrona con tapezzeria azzurra damascata. A sinistra un tavolo con vaso di fiori, libro e secchiello. Fondo bruno. La donna indossa un abito nero con ampio colletto bianco trattenuto da un medaglione raffigurante il Pantheon. Capelli neri raccolti. L'aspetto austero della nobildonna, ravvivato appena da pochi particolari esteriori, denotanti una composta agiatezza, evidenzia la profonda umanità della donna messa duramente alla prova dal crudele destino che l'aveva privata dei tre amati figli e si apprestava di lì a non molto a troncare la sua breve esistenza. L'influenza di Hayez è evidente nel taglio e nell'impostazione del ritratto. Cornice in legno dorato con fregi in rilievo a pastiglia.

Notizie storico-critiche: Il ritratto, non firmato, è opera giovanile del pittore vigevanese Giovan Battista Garberini (Vigevano 1819/1896) come si ricava dall'inventario dei beni ritrovati dopo la morte del Pisani nella sua casa in via del Carrobbio 3, dove sono elencati tra i quadri posseduti due ritratti raffiguranti il Pisani e la moglie, opera del Garberini ("L'Immaginedella Carità", 1985, pag. 67). La donna ritratta è la moglie del benefattore Domenico Pisani.
Probabilmente il dipinto, con il suo pendant della scheda 87. Dal tipo di ambientazione dsi può ipotizzare che il dipinto fu commissionato privatamente, per casa, dai coniugi Pisani, probabilmente in occasione della nomina a Sindaco di Vigevano nel 1844-45.
Il ritratto appare un poco più articolato a quello del consorte, per la presenza, sulla destra del raffinato esemble di oggetti, tra i quali, i bellissimi fiori sono un chiaro omaggio alla gentilezza d'animo e alla sensibilità umanistica della nobildonna; il pallido sembiante di Adelaide, segnato da tragici lutti familiari (la prematura scomparsa dei tre figli), è sintomatico di un fisico gracile, destinato ben presto a soccombere a causa di una fatale malattia. Il ritratto evidenzia le caratteristiche esecutive e la raffinata tecnica pittorica del Garberini, particolarmente portato al ritratto che interpretò con grande sensibilità. Il riferimento all'opera di Hayez è palese, dal momento che Garberini aveva vissuto a Milano proprio negli anni della massima affermazione del veneziano come ritrattista. Garberini deriva dal veneziano una impostazione dell'immagine meditamente essenziale.
La Commissione Amministratrice dell'Ospedale decise di intraprendere una raccolta di ritratti dei benefattori e a seconda della quantità di somma donata avrebbe provveduto a far realizzare un dipinto a tutta figura o una a mezza figura. Per l'esecuzione dei dipinti si incaricò Giovan Battista Garberini che realizzò la serie dal 1876 iniziando dai ritratti del vescovo Forzani e Angelo Colli Cantone. Purtroppo questo piano di riordino si realizzò solo in parte per mancanza di fondi, per cui si procedette alla realizzazione dei ritratti a mezza figura entro tondi e con una targa dipinta nel margine inferiore in cui si riportarono solo i dati anagrafici del ritrattato e l'ammontare della somma donata. Nel 1880 fu realizzata un'altra parte di ritratti comprendenti le effigi del marchese Arconati Visconti, Giuseppina Bellone, Marcellino Nebbia, Luigi Maria Mattacchini e del marchese Apollinare Rocca Saporiti. Tutti questi dipinti recano la firma di Garberini e la data. Nel 1881, altri tre ritratti: Elisabetta Bolgiani, Tersa Meschini Borra e Teresa Lissi vedova Chiapasco anche se di quest'ultimo non si è certi poiché non è autografato. Nel 1882 realizza l'effige di Agostino Figaro. Nel 1884 quelli di di Camillo Ambrosioni, Carlo Camani e Andrea Mercalli. Nel 1893 realizza il ritratto di Giuseppe Tosi e di Maria Sala. Nel 1895 quello di Giovanni Porta. Nel 1896 Garberini morì lasciando all'Ospedale, parte della serie dei dipinti da lui realizzati. Nella collezione sono conservati delle sue effigi, uno di sua proprietà, poi donato all'Ospedale che servì come modello per l'effige destinata a essere inserita nella serie dei benefattori.
Dal 1876 l'artista eseguì numerosi ritratti di benefattori per l'Ospedale Civile di Vigevano. A sua volta il Garberini nominò suo erede universale

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

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