Ritratto di Giovanni Xeconti

Galvagni, Ugo

Ritratto di Giovanni Xeconti

Descrizione

Identificazione: Ritratto del cavaliere Giovanni Xeconti

Autore: Galvagni, Ugo (1867-1942)

Cronologia: ca. 1897

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 86 cm x 130 cm

Notizie storico-critiche: Giovanni Xeconti (Venezia, 1865 - Milano, 1915), l'effigiato, fu assunto dopo gli studi, dalla Manifattura Tosi di Busto Arsizio. Dopo il matrimonio nel 1891 con Zita, figlia di Roberto Tosi titolare dell'azienda, entrò nell'amministrazione della manifattura che conosceva in quel periodo un'espansione vertiginosa. Fu attento, insieme al suocero, ai problemi assistenziali e sociali dei lavoratori, istituendo polizze di assicurazione e costruendo per i dipendenti, attorno alla fabbrica, case decorose.
Alla morte di Roberto Tosi divenne amministratore e direttore dell'azienda (Pacciarotti 2007, p. 55). Fu partecipe con la moglie degli eventi mondani di Busto, e inserito nelle associazioni sportive della cittadina (Ghio, Scheda in Accoppiamenti giudiziosi...2004, pp. 258-259). Beneficò la Congregazione di Carità di 5.000 lire con un lascito per l'erezione del nuovo ospedale.
Il ritratto è firmato Ugo Galvagni, pittore a cui i Tosi commissionarono moltri ritratti di membri della famiglia (cfr. ritratto Teresa Cominada Tosi del 1895). Confrontando il dipinto con le altre opere su un piano stilistico, si può concordare con Lia Ghio che propone una datazione intorno agli anni 1897-1898. L'opera è stata sottoposta ad una recente pulitura effettuta da Isabella Pirola, in occasione dell'esposizione alla mostra Accoppiamenti giudiziosi (Ghio, Scheda in Accoppiamenti giudiziosi...2004, pp. 258-259).
Il ritratto è ambientato nel salotto di famiglia: Giovanni Xeconti, colto di tre quarti e con un'angolatura ravviccinata, indossa un elegante abito da sera; è seduto su una poltroncina imbottita e guarda lo spettatore con fare distinto, conscio del proprio ruolo nella società.
L'intonazione è austera e cupa: i colori prevalenti sono di tonalità brune e nere. La luce, che proviene dall'alto a sinistra, rischiara la scena: si posa su parte del volto dell'effigiato, plasmato da tonalità di colore più calde, sulla camicia e sulla mano destra facendo brillare l'anello gemmato sul dito mignolo.
La luce crea effetti di chiaroscuri appositamente studiati per dare volume alla figura e creare profondità alla scena.
Rispetto al ritratto di Teresa Caminada Tosi, la pennellata è più mossa e sciolta, evidente nella definizione dell'incarnato del volto.
Il ritratto "s'innesta nel solco di una tradizione derivata da aulici modelli cinquecenteschi, avvalorata dall'assenza di una definita ambientazione contemporanea - una sorta di ideale ricostruzione della genealogia di famiglia, memorativa di un'ascendenza di distinto ceto, orgogliosamente esibita da Giovanni Xeconti" (Ghio, Scheda in Accoppiamenti giudiziosi...2004, p. 259).

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valle Olona

Credits

Compilazione: Pirota, Sara (2009)

Aggiornamento: Pirota, Sara (2010)

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