Velo di calice

manifattura italiana

Velo di calice

Descrizione

Ambito culturale: manifattura italiana

Cronologia: post 1800 - ante 1849

Tipologia: paramenti liturgici

Materia e tecnica: tessuto/ cannellato/ laminato in argento/ ricamo in oro filato/ oro laminato; paillette

Misure: 64 cm x 61 cm

Descrizione: Velo di calice in tessuto cannellato avorio ricoperto da una laminatura argento. Ricamo eseguito in oro filato, oro laminato con applicazione di paillettes dorate. Girali vegetali terminanti in corolle fiorite, tralci vitinei e spighe incorniciano i lati del velo; al centro l'iscrizione raggiata d'oro "IHS". Il velo è rifinito da galloni eseguiti a fuselli in oro filato e oro laminato. Fodera in cannellato di seta rosso.

Notizie storico-critiche: Si tratta di un riquadro di stoffa dello stesso tessuto e dello stesso colore degli altri elementi del paramento liturgico che serve per coprire il calice all'inizio e alla fine della messa. Al centro vi possono essere la croce o il monogramma cristologico. Il vero e proprio velo di calice risale al XVI secolo quando venne prescritto dal messale di Pio V (1570) che lo cita esplicitamente tra gli accessori indispensabili alla celebrazione della messa. Il velo in esame, appartenente ad un paramento liturgico, è realizzato in cannellato ovvero in un'armatura derivata dal teffetas caratterizzata da coste orizzontali. Il ricamo, eseguito in oro filato e oro laminato con l'applicazione di paillettes, presenta una decorazione di chiara ascendenza francese molto in voga nel XIX secolo. Questa moda, diffusa anche in Italia, vedeva la presenza di molti elementi decorativi desunti dal repertorio classico quali l'acanto, le volute, i tralci fioriti, uniti ad altri propri del gusto rocaille. In alcuni casi, oltre ad elementi vegetali, si potevano trovare vasi a decori geometrici ricolmi di fiori ed eleganti anfore ansate.

Collocazione

Bergamo (BG), Basilica di S. Maria Maggiore

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2011); Fracassetti, Lisa (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).