198. Bollettino settimanale della Associazione dell'industria e del commercio delle sete in Italia

Dal 24 dicembre 1894 (a. I. n. 34) §Bollettino di sericoltura§. Dal 21 aprile 1937 (a. XLIII, n. 17) §La Seta§.

Sottotitolo Supplemento al giornale «Il Sole» poi Rassegna settimanale poi nessuno, poi Pubblicazione settimanale poi Bollettino di sericoltura.
Luogo Milano.
Durata 7 maggio 1894 (a. I, n. 1) - gennaio/febbraio 1943 (a. XLIX, n. 1*).
Periodicità Settimanale poi mensile poi bimestrale.
Direttore Alessandro Lardera poi Gian Lorenzo De Angelis poi Emilio Mantegazzi poi Luigi Arimattei poi Mario Riboldi poi Guglielmo Pernis poi Mario Dosi.
Editore «Il Sole» poi Associazione della industria e del commercio delle sete in Italia poi Associazione serica italiana poi Associazione serica italiana - Federazione nazionale fascista dell'industria della trattura e della torcitura della seta poi Federazione nazionale fascista dell'industria della seta e affini poi Federazione nazionale fascista degli industriali della seta.
Stampatore Milano, Stab. Tip. P.B. Bellini poi Stab. Tip. Lit. "Galileo" poi Tipografia Fratelli Lanzani poi Soc. An. Lanzani Gemelli poi Rovida, Gatti, Panigatti poi Stamperia e tipografia industriale poi Stamperia e tipografia industriale SETI poi S.A. Tip. Aracne Casa Editrice poi Tip. Aracne S.A. poi Officine Grafiche "Esperia".
Pagine Varie, da 4 a 8 poi da 312 a 904.
Formato 21x30 cm poi 22,5x30 cm poi 22,5x32,5 cm poi 21x31,5 cm.
Note Il «Bollettino di sericoltura» pubblica alcuni supplementi, di cui i più continui sono le "Notizie statistiche sul raccolto bozzoli d'Italia" e i bollettini giornalieri sull'andamento della campagna di raccolta. «La Seta» cura l'uscita di un foglio supplementare, il "Notiziario settimanale".

L’Associazione dell’industria e del commercio delle sete in Italia, nata nel 1877, grazie ad un accordo con il giornale «Il Sole», comincia a far pubblicare dal 7 maggio 1894 un supplemento chiamato «Bollettino settimanale della Associazione dell’industria e del commercio delle sete in Italia», per fornire notizie utili ai suoi soci.

Il periodico è organo ufficiale anche della Società delle stagionature delle sete di Milano, del Laboratorio per le esperienze scientifiche sulla seta, della Società di mutuo soccorso fra gli addetti all’industria e al commercio delle sete ed affini e poi anche dell’Associazione italiana confezionatori seme-bachi. Pertanto, oltre alle notizie sul mercato dei bozzoli, delle sete e dei cascami, alle informazioni sull’attività delle varie associazioni di settore (resoconti delle assemblee, descrizioni delle iniziative, notizie sui soci), allo studio delle questioni pratiche e alla promozione di indagini scientifiche sui problemi tecnici della bachicoltura e della sericoltura, il «Bollettino» dedica spazio alle tematiche sociali e legislative inerenti l’industria serica e la classe operaia, agli studi sulle malattie dei gelsi e dei semi bachi, all’andamento della produzione serica all’estero, alle problematiche di indole generale aventi relazione con il commercio delle sete, come, ad esempio, la questione monetaria, l’informazione su fiere e congressi di settore. Il numero delle pagine perciò aumenta, e si ospitano anche inserzioni di pubblicità a pagamento e in seguito annunci di ricerca e offerta di filande e personale.

Il «Bollettino di sericoltura» viene spedito gratuitamente ai soci dell’Associazione, ai membri del sindacato e ai corrispondenti ordinari di redazione, mentre agli altri lettori viene richiesto di sottoscrivere un abbonamento. Ogni settimana pubblica un accurato listino dei corsi dei bozzoli e delle sete, ogni mese offre un resoconto dell’andamento del mercato con la rubrica “Rassegna mensile del mercato serico” e nei primi numeri di gennaio di ogni anno commenta l’andamento dell’annata appena trascorsa. Cura, inoltre, l’uscita di supplementi, come le “Notizie statistiche sul raccolto bozzoli d’Italia”, di cui annualmente fino al 1934 segue con bollettini giornalieri la campagna.

La rivista denota una grande attenzione nel riportare il maggior numero di notizie possibili sulla situazione della produzione e del commercio serico all’estero, in particolare francese, asiatica, americana, in modo da poter fare paragoni e raffronti con la situazione italiana.

Il 5 maggio 1914 l’assemblea straordinaria dell’Associazione vota un nuovo statuto e cambia denominazione, assumendo quella di Associazione serica italiana. Il «Bollettino» continua la sua opera di informazione ed affronta le difficoltà imposte dalla prima guerra mondiale riducendo il numero delle pagine, utilizzando caratteri tipografici più piccoli e sopprimendo lo spazio destinato alle quotazioni delle sete asiatiche. Soffre di irregolarità nella distribuzione, ma non cessa la pubblicazione, anzi negli anni successivi al conflitto si sforza di non aumentare eccessivamente il costo dell’abbonamento e di rendere sempre più vario il contenuto con le rubriche “Comunicazioni e trasporti”, “Notiziario doganale”, “Provvedimenti legislativi”, “Note scientifiche”, “Rassegna della stampa economica”, “Recensioni”, ecc. Diventa l’organo ufficiale anche dell’Unione industriali serici italiani e nel 1925 cambia veste grafica.

L’Associazione serica italiana, nel frattempo, si sforza di dare inizio a una serie di provvedimenti per migliorare l’industria della seta dal punto di vista non solo quantitativo, ma anche qualitativo, considerate le frequenti oscillazioni di prezzo e di consumo. La necessità di attuare dei cambiamenti si traduce nell’adesione al nuovo ordinamento imposto dallo Stato fascista, per cui nel 1926 l’Associazione diventa un’organizzazione di categoria, la Federazione nazionale fascista dell’industria della trattura e della torcitura della seta, che fa parte della Confederazione generale fascista dell’industria italiana.

Nel febbraio 1927 si insedia ufficialmente presso il Ministero dell’economia nazionale il Consiglio generale dell’Ente nazionale serico, per cui il «Bollettino» “pretende che il problema serico abbia la giusta valutazione della sua importanza” (29 dicembre 1928), visto che l’industria della seta costituisce una delle tradizionali ed essenziali attività economiche del paese. La rivista, inoltre, appoggia la formazione di un sindacato di categoria, sollecita un maggior equilibrio fra bachicoltura e sericoltura e chiede sostegno alla lotta contro la concorrenza estera.

Con la costituzione della Federazione nazionale fascista dell’industria della seta ed affini, il 31 dicembre 1931 termina la pubblicazione del «Bollettino di sericoltura» quale organo ufficiale dell’Associazione serica italiana. Nel numero successivo, perciò, il titolo della testata non è più accompagnato da alcune specificazione. Il nuovo ente decide di aggiungere al notiziario settimanale una rivista mensile, sul modello di quella dell’Associazione cotoniera e laniera.

Questa rivista vede effettivamente la luce solo nel 1937. «La Seta» esce, infatti, il 21 aprile 1937, conservando la continuità della numerazione e recando sotto al titolo la dicitura di «Bollettino di sericoltura. Organo ufficiale mensile della Federazione nazionale fascista degli industriali della seta». Parallelamente, però, continua fino al 1939 l’uscita di un «Notiziario settimanale», un supplemento formato da un solo foglio, contenente listini prezzi, notizie flash sui mercati italiani ed esteri, dati delle principali borse delle sete, richieste di rappresentanza.

«La Seta», oltre all’abituale contenuto informativo, prende ad indagare l’influenza della moda nell’industria serica, ricerca l’appoggio di note attrici per promuovere l’uso di questo tessuto, pubblica articoli di carattere storico sulla coltivazione dei bachi, la lavorazione e il commercio della seta nel passato, informa i lettori sulle nuove sperimentazioni che si conducono in questo settore.

La rivista continua ad uscire con regolarità fino al 1941. Nel 1942 diventa bimestrale ed organo ufficiale anche della Reale Stazione sperimentale di Milano, Padova, Ascoli Piceno e del Reale Istituto tecnico industriale di Como.

F. Se.

Raccolte: MI120: 1894-1943.