33. Almanacco di chimica agricola del prof. cav. Antonio Selmi

Luogo Milano.
Durata 1873 (a. I) - 1878 (a. VI).
Periodicità Annuale.
Direttore Antonio Selmi.
Editore Natale Battezzati.
Stampatore Milano, Tipografia del commercio di G. Brambilla poi Tipografia Grigoni poi Tipografia del commercio di G. Brambilla poi Tipografia Fratelli Bietti e G. Minacca.
Pagine Variabili da 112 a 136.
Formato 16x9 cm.
Note Copertina di colore celeste.

Nella prefazione all' «Almanacco» del 1873, primo della serie, il Selmi, dopo avere sottolineato che "l'agricoltura stazionaria" non può più esistere "altro che con danno grave di chi la esercita, e tutta a suo rischio e pericolo" e che l'agricoltore deve "abbeverarsi alle fonti dello scibile per domandare al medesimo consigli e conforti, nell'esercizio della sua industria", così prosegue: "Parlare di scienza, e anche di scienza chimica, con gente che fu sempre estranea al linguaggio scientifico, parrà una strana pretesa; e se io credessi di dover trascinare i miei lettori negli spazî immaginarii, dove oggidì sorvolano come aquile i chimici del nostro tempo, che sanno indovinare così bene come si dispongono le 'molecole' e gli 'atomi' e le 'particelle', e ora te le mostrano in gruppi e ora in catene, se dovessi far della chimica, che da lontano mille miglia puzza di internazionale, e che cominciando col negar Dio finisce col rinnegare sé stessa, io non lo ardirei. No, io di questa chimica non ne so fare. A me basta far di quella chimica che può essere utile agli abitanti del contado, io 'povero chimico contadino' ".

Gli «Almanacchi» dal 1873 al 1876 si compongono di due parti: nella prima si fa un resoconto del progressi riscontrati nell'anno precedente nel settore della chimica agricola; nella seconda invece si tratta di argomenti specifici: I concimi e il guano (1873); Il concime e la polenta (1874); Il pane (1875); Il miasma palustre ed il modo di preservarsene (1876). Nella prefazione dell'«Almanacco» del 1877 il Selmi scrive che, poiché lfinora la seconda parte era riuscita "una qualche cosa" che aveva "odore di accademia", essa era stata soppressa. Si era invece pensato di mettere alla portata di tutti gli agricoltori "alcuni dati scientifici, o meglio alcune conseguenze pratiche le quali possono giovare a chi non può andarne in cerca ne' grossi volumi stampati, e per lo più in lingua straniera". Nel 1877 la seconda parte riguarda Alcuni dati pratici dedotti dai principî scientifici, e nel 1878 L'importanza della carne nell'alimentazione e la sua produzione.

La prefazione dell'annata del 1878 (redatta sotto il titolo Avvertenza preliminare), dopo avere ricordato che "testardo come lo sono il suo autore e il rispettivo editore", entrava nel suo sesto anno di vita, così prosegue: "Forse coloro che tanto operarono perché io mi allontanassi dall'insegnamento e dalla coltivazione della scienza, fra i quali non ultimo fu G... C... [Giovanni Cantoni?], avranno creduto che togliendomi da queste occupazioni, si sarebbe da me abbandonata la scienza. E l'intenzione io l'ebbi; di troppe amarezze, e null'altro che di amarezze mi fu larga la mia passione per la scienza applicata, talchè nei primi mesi dell'anno avrai dato un calcio a tutto, tanto più sapendo che le mie critiche ai non pochi lavori, che esaminai intrinsecamente, furono quelle che mi trassero addosso tante persecuzioni. Ma io domandava a me stesso allorché stava per prendere questa risoluzione, perché debbo simulare?... 'Avanti adunque'; come diceva il pioniere americano. La posizione in cui mi sono mezzo, mi rende totalmente indipendente, e nessuno può giungere fin là da persuadere i miei semplici clienti a non provvedersi da me di caramelle e di olio di ricino".

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1873-1878.