38. Almanacco statistico della provincia di Como

Dal 1841 (a. IV) §Almanacco della provincia di Como§. Dal 1844 (a. VII) §Manuale provinciale di Como§. Dal 1846 (a. IX) §Almanacco della provincia di Como§. Dal 1848 (dec. II, a. I) §Manuale della provincia di Como§. Dal 1860 (a. XXIII) §Almanacco manuale della provincia di Como§. Dal 1905 (a. LXVIII) §Manuale della provincia di Como§.

Sottotitolo Nessuno, poi Rivista Comense poi Guida commerciale amministrativa.
Luogo Como.
Durata 1838 (a. I) - 1942 (a. LXXXII). Dopo il 1915 la pubblicazione diviene saltuaria ed escono solo le annate 1920, 1922, 1928, 1938, 1942.
Periodicità Annuale poi saltuaria.
Direttore Giuseppe Dell'Acqua poi A. Odescalchi poi Antonio Bertolini poi Achille Avogadro.
Editore Vedi stampatore.
Stampatore Como, presso i figli di Carlo Antonio Ostinelli stampatori provinciali poi Tipografi provinciali, vescovili, muncipali figli di Carlantonio Ostinelli poi Tip. provinciale e vescovile Felice Ostinelli di Carlantonio poi Premiata Tip. Ostinelli di Bertolini Nani e C. poi Premiata Tip. Editrice Ostinelli di Cesare Nani e C.
Pagine Da 104 a 600.
Formato 18x11 cm.

Compilato da Giuseppe Dell’Acqua, ragioniere capo provinciale dell’amministrazione provinciale comense, l’«Almanacco della provincia di Como» nasce come raccolta di notizie statistiche relative alla provincia di Como (prefazione all’edizione del 1838) che, in quell’anno, consta “di 528 Comuni. Vi hanno due città, Como e Varese, e 25 borghi, cioè Lecco, Bellagio, Bellano, Menaggio, Porlezza, Dongo, Gravedona, Domaso, Mondello, Oggionno, Tradate, Merate, Cantù, Mariano, Nesso, Anzo, Canzo, Erba, Angera, Besozzo, Gavirate, Luvino, Laveno, Appiano e Brivio, e 501 paesi e villaggi” (Compartimento territoriale).

Oltre alla classificazione del personale della pubblica amministrazione d’ogni ordine e ufficio, degli esercenti le arti liberali, degli stabilimenti sia pubblici che privati, sia industriali che commerciali, presentati nei capitoli “Amministrazione politica”, “Istruzione pubblica”, “Beneficenza pubblica”, “Amministrazione camerale”, “Organizzazione giudiziaria”, “Organizzazione militare”, “Gerarchia ecclesiastica”, “Esercenti arti liberali”, comuni a tutte le edizioni, a cui si aggiungono i resoconti morali ed economici degli asili di carità cittadini (ai quali vengono devoluti i proventi delle vendite dell’«Almanacco»), la prima pubblicazione del 1838 contiene un capitolo introduttivo sulla realtà geografica, territoriale, abitativa ed economica della provincia di Como. Si segnala a questo proposito la parte relativa al commercio, contenente una tabella “di confronto fra il numero di alcuni dei principali esercizi e rami d’industria esistenti nella provincia nell’anno 1814 e quelli ivi esistenti nell’anno 1836”.

A partire dal 1840 periodicamente pubblica notizie attinenti l’andamento dei lavori pubblici, l’inaugurazione di strade ed edifici, riporta dati statistici sulla produzione agricola dei vari distretti, poiché “è argomento che assai belle risponde alla natura di un almanacco l’esporre periodicamente le vicende e i progressi della città e della provincia da cui si intitola, e noi tanto più di buon grado rechiamo ad assumere questo ufficio, in quanto essendo cessata la pubblicazione della «Gazzetta provinciale», non sapremmo trovare altro mezzo più opportuno per conservare memoria delle cose municipali” (La città e la Provincia di Como nell’anno 1839, 1840).

A conferrma della sua natura di pubblicazione periodica, dopo 10 anni di vita viene pubblicata col sottotitolo di “Rivista comense”: “Quest’operetta – si dice – oltre a servire di manuale per la Provincia colle indicazioni degli impiegati in ogni ramo d’amministrazione e di tutti i pubblici stabilimenti, vestì col progredire degli anni il carattere di vera produzione periodica, destinata a mostrare i progressi materiali e industriali di questa bella parte della Lombardia, e a discutere degli argomenti che toccano da vicino la sua prosperità, massime sotto i rapporti dell’agricoltura e dell’industria” (Al cortese lettore, 1848). Poiché infatti “lo scopo principale di questo almanacco è di far conoscere le ricchezze naturali e industriali della nostra provincia” (Le miniere di ferro in Dongo, 1842), fra i vari e numerosi argomenti trattati, trova spazio anche una serie di scritti di interesse economico fra i quali citiamo: L’industria minerale dei lago di Como, 1846; Antonio Odescalchi, La scuola di setificio in Como, 1848, Lo stabilimento meccanico di Onofrio Pantaleone Regazzoni a S. Abbondio, 1851; V. Bellati, Della condizione economica dei nostri contadini, 1852; G.G. Nessi, Le torbiere in Daverio, 1852; Id., Torbiere presso Angera e Mombello, 1853; Osservazioni sulla necessità dell’istruzione e della educazione delle classi agricole, 1855; Sull’attuale crisi serica, 1858; dott. Magrini, Privilegiata fabbrica nazionale di carta della ditta Paolo Andrea Molina presso Varese, 1859.

Due periodi ben distinti si individuano però nella vita dell’almanacco, come bene mette in evidenza Achille Avogadro in un suo scritto introduttivo all’edizione 1895: il primo risente delle condizioni politiche del paese nel periodo che precede il 1859, e quindi “delle limitazioni imposte dalla prepotente polizia austriaca alle manifestazioni del pensiero italiano” (Al signor Antonio Bertolini, 1895), nel quale campeggiano le dotte dissertazioni archeologiche e le cronache cittadine di Antonio Odescalchi e Baldassarre Lambertenghi, gli scritti storici e letterari di Cesare e Ignazio Cantù, Alessandro Lucini Passalacqua e Giuseppe Brambilla, la storia delle istituzioni cittadine di beneficenza ed educazione di Luigi Alessandro Parravicini e Antonio Odescalchi (presidente della Commissione per gli Asili di Carità per l’infanzia di Como), i precetti pratici di agricoltura di Pietro Monti e dell’ingegner Bellati.

Quando poi “sorse l’alba del ‘59... anche il vecchio «Almanacco» sentì l’influsso dei tempi novelli, e dalle sue pagine sprigionò l’inno festoso all’Italia risorta”: abbandonate le materie che prima formavano argomento di erudite dissertazioni, vediamo la rivista dedicare buona parte delle sue pagine ai nuovi problemi creati dall’indipendenza e dall’unità politica, quali il rinnovo di pressoché tutti gli ordinamenti amministrativi, la promozione dell’incremento della ricchezza nazionale mediante lo sviluppo dell’industria e dell’agricoltura, la “redenzione” delle plebi dall’ignoranza e dalla miseria. Da qui la pubblicazione “di una serie di pregevolissimi lavori statistici e d’indole economico-sociale, nei quali sono studiate sotto ogni aspetto le condizioni della nostra estesa provincia, se ne rilevano i bisogni e si suggeriscono opportuni provvedimenti atti a promuovere ogni sorta di progressi”. Fra le tematiche trattate, l’economia agraria (Francesco Peluso, Dell’ordinamento rurale nella provincia di Como, 1869; Id., L’orticoltura in Lombardia, 1880; Luigi Zanzi, Le condizioni della proprietà rurale nel Varesotto e i contratti agrari, 1890); l’amministrazione provinciale (alle annuali “Note della Prefettura sulle condizioni morali, igieniche, economiche e amministrative della provincia di Como” compilate dal 1861 a1 1884, seguono, dal 1885, le “Effemeridi provinciali”, nelle quali “devono essere registrati tutti i fatti principali d’ordine pubblico che ebbero iniziamento o effettivo svolgimento nell’anno decorso”); le attività industriali (I. Dando1o, Di alcune industrie ed arti nel circondario di Varese, 1863; Filatura e tessitura del cotone dei F.lli Borghi in Varano, 1863; Lungo la Tresa. Osservazioni sullo sviluppo industriale del territorio di Luino, 1893); la pubblica beneficenza; la previdenza (B. Lambertenghi, Progetti di una società di mutua assicurazione contro i danni dell’incendio, 1842; P. Balzari, Cassa economica per la pigione delle famiglie degli operai e dei bisognosi, 1856; Dei provvedimenti più opportuni per venire in aiuto degli operai tessitori in caso di crisi, 1858; La crisi serica e l’impiego di operai tolti dalle campagne, 1858; T. Perti, Società di mutuo soccorso in Como, 1862; Francesco Viganò, Dialoghi sulla cooperazione, 1865, 1866, 1867; Bertolini, Istituzione dell’Associazione di mutuo soccorso fra gli impiegati nel commercio e nell’industria nella provincia di Como, 1893); l’istruzione e l’educazione (in cui si segnala la pubblicazione dei rendiconti economici e morali del Comitato provinciale di Como per l’istruzione nelle campagne, 1872-1887); la statistica e, infine, i resoconti di congressi, fiere e mercati del circondario (fra cui spicca il lungo scritto riassuntivo di Fabrizio Lariano, Le esposizioni di Como, 1899).

Con l’avvento dell’Unità d’Italia anche le rubriche fisse dell’«Almanacco» si ampliano e si diversificano per seguire i cambiamenti operati nell’organizzazione della pubblica amministrazione, suddividendosi in “Uffici amministrativi governativi, provinciali e comunali”, “Uffici giudiziari”, “Uffici finanziari” “Pubblica istruzione”, “Beneficenza pubblica”, “Gerarchia ecclesiastica”, “Poste e telegrafi”, “Uffici militari” , “Associazioni diverse” (con notizie attinenti le società di mutuo soccorso e le società cooperative ed operaie del circondario), “Agricoltura commercio e industria” (contenente i dati dei Comizi agrari e delle Camere di commercio ed arti dei circondari di Como, Varese e Lecco, della stagionatura e assaggio di sete in Como, della succursale comense della Banca nazionale, della Banca popolare di Como e Varese, delle compagnie d’assicurazione contro i danni della grandine e infine l’elenco delle ditte industriali e manifatturiere dei circondario di Como, Varese e Lecco, al quale successivamente viene dedicato un paragrafo a parte).

Alla fine di ogni volume viene pubblicato l’indice delle materie contenute; l’edizione del 1879 contiene, suddiviso per argomenti, l’“Indice completo di tutti gli articoli pubblicati nell’«Almanacco Provinciale» dal 1838 a questa parte”, mentre coll’edizione del 1895 esce, pubblicato a parte e sempre dalla Tipografia editrice Felice Ostinelli, l’“Indice generale degli scritti storici, scientifici, e letterari pubblicati nell’«Almanacco manuale della Provincia di Como» (1838-1894)” contenente sia l’indice alfabetico degli autori coll’elenco dei loro articoli, sia l’indice analitico-sistematico suddiviso per materia.

Con l’ingresso nel nuovo secolo le rubriche fisse di cui si compone l’almanacco vengono fatte oggetto di continui perfezionamenti, subendo variazioni radicali in modo da essere coordinate e distribuite con maggiore praticità e razionalità: il cambiamento più notevole consiste nella completa separazione dei dati attinenti i tre circondari di Como, Lecco e Varese, e nell’aggiunta dell’elenco in ordine alfabetico di tutti i comuni appartenenti ai tre circondari corredato da note succinte intorno “a tutto quanto è necessario conoscere, comune per comune, circa le autorità civili ed ecclesiastiche, professionisti, uffici, industria e commercio, notizie generali e statistiche” (Ai cortesi lettori, 1903).

Tutta la parte relativa agli “Articoli diversi” viene soppressa, venendo ormai a mancare la sua necessità a fronte della sempre più diffusa pubblicazione di riviste e periodici, anche locali, che trattano diffusamente argomenti di carattere generale, permettendo di sviluppare così sempre di più “quelle indicazioni pratiche che costituiscono il vero scopo, la caratteristica della «Guida», rendendola uno specchio fedele dello stato di fatto della nostra provincia dal lato amministrativo, industriale e commerciale” (Ai cortesi lettori, 1904).

Dal 1916 al 1919 il «Manuale della Provincia di Como» non viene pubblicato, inaugurando così un lungo periodo nel quale la sua natura di periodico annuale viene disattesa. All’edizione del 1920 segue quella del 1922, anno nel quale il cambiamento “di leggi, ordinamenti politici e amministrativi, e delle istituzioni relative che vivono in ogni capoluogo di Provincia” (Ai lettori, 1928), mette il compilatore di fronte a difficoltà così numerose da far slittare la nuova pubblicazione solo al 1928. Pur di fronte alla soppressione di tutta la sezione relativa a Varese e provincia, ancora nel 1932, per giustificare i ritardi nella pubblicazione, si fa riferimento “ai nuovi rivolgimenti e mutamenti nelle istituzioni e nelle associazioni, specie in quelle sorte dal nuovo diritto pubblico a base corporativa” (Ai lettori, 1932).

L’ultima edizione è quella del 1942, nella quale scompare anche la sezione relativa a Lecco e provincia.

C. Ro.

Raccolte: CO002: 1838-1942. MI120