387. Il Giornale dei mugnai

Dal 15 gennaio 1924 (vol. XXXVI, n. 1) §Rivista dei cereali e giornale dei mugnai§.

Sottotitolo Periodico mensile destinato a diffondere le cognizioni più utili per l'impianto e l'esercizio dei molini ed industrie affini poi Rassegna tecnica dei molini-pastifici-panifici-pilerie-oleifici. Atti e notizie della Associazione granaria-Milano, della Associazione nazionale industriali mugnai e pastai-Roma e del Consorzio industriali mugnai della Lombardia-Milano poi Rassegna tecnica dei molini-pastifici-panifici-pilerie-oleifici. Atti e Notizie della Associazione granaria-Milano, della Associazione nazionale industriali mugnai e pastai-Roma e del Consorzio industriali mugnai della Lombardia-Milano, della Associazione granaria di Torino e della Associazione industriali mugnai, pastai e pilatori del Piemonte poi Rassegna tecnica bimensile dei molini-pastifici-panifici-pilerie-oleifici. Atti e notizie della Associazione granaria-Milano, della Associazione nazionale industriali mugnai e pastai-Roma e del Consorzio industriali mugnai della Lombardia-Milano, della Associazione granaria di Torino e della Associazione industriali mugnai, pastai e pilatori del Piemonte poi Organo ufficiale della Federazione nazionale fascista industriali, mugnai, pastai e risieri-Roma, della Associazione granaria di Milano, della Associazione granaria di Torino poi Rassegna tecnica bimensile… Organo ufficiale... poi Rassegna tecnica mensile… Organo ufficiale…
Luogo Milano.
Durata 1882 (a. I, n. 1) - 31 dicembre 1928 (a. XL, n. 12*). Si interrompe dal settembre-ottobre 1916 (a. XXXIV - ma XXXV -, n. 9-10) fino al 1924, quando riprende le pubblicazioni con il nuovo titolo.
Periodicità Mensile poi quindicinale poi mensile.
Direttore Cesare Saldini (direttore e gerente responsabile) poi Guido Saldini (direttore e gerente responsabile) poi nessuno.
Gerente Nessuno, poi Guido Saldini, gerente.
Editore Cesare Saldini.
Stampatore Nessuno, poi Milano, Tipo-Litografia degli ingegneri poi Varese, Stabilimento d'Arti Grafiche Pellegrini, Mentasti & Santini poi Tipografia Cooperativa Varesina poi Milano, Arti Grafiche Gaetano Callegari poi Gallarate, Tip. Lit. C. Lazzati.
Pagine Da 4 a 20.
Formato [microfilm] poi 33x25 cm.
Note Dalla seconda metà degli anni Ottanta annovera moltissime accurate illustrazioni e fotografie con disegni e progetti di macchine del settore produttivo cui è dedicato il giornale; è contenuto da una sovraccoperta di 4 pagine con indicato il mese di uscita e sulla quale il titolo è "Il Giornale dei molini pilatori e panattieri"; pubblica in allegato un "Foglio d'annunci del Giornale dei molini", da 20 a 28 pagine, con inserzioni pubblicitarie. Dal 1924 reca poche illustrazioni e presenta una sovraccoperta colorata di 4 pagine di inserzioni pubblicitarie, cui è riservato anche un supplemento da 12 a 20 pagine separato dal giornale.

Rivista tecnica specializzata per l’industria della macinazione dei cereali, assai competente, aggiornata e attenta alle novità tecniche e alle politiche del settore, con un ampio dibattito su quest’ultimo aspetto; sull’argomento la rubrica “Mulini” riporta pure notizie di cronaca, anche estere. Il suo obbiettivo è “rendere più rapida la diffusione dei miglioramenti e progressi d’una data industria”, quella appunto della macinazione; come giornale “locale”, cioè nazionale, “dovrà esser sempre preferito” in quanto tale industria “si presenta per ciascun paese in condizioni affatto differenti sia dal punto di vista della qualità dei cereali che da quello dei processi di sfarinamento e successive qualità dei prodotti ottenuti” (Il perché di questo giornale, gennaio 1882).

L’idea di pubblicare un giornale è nata “per due ragioni: innanzitutto per la considerazione della grande importanza dell’industria della macinazione in Italia, poi per la conoscenza degli intelligenti sforzi coi quali i nostri industriali si applicano per introdurre nei loro molini i più recenti progressi”, unite allo “slancio industriale di questi ultimi anni che lascia pronosticare un lieto avvenire a tutte le industrie”; la redazione fa quindi leva sugli stessi imprenditori per ricevere “scritti […] notizie, esperienze, prove” (Ai nostri lettori, ivi).

L’indice annuale delle materie annovera articoli su macchine, apparecchi e su vari temi riguardanti la macinazione; descrizioni dei principali e più recenti impianti di molini in Italia e di essiccatoi da cereali; contributi riguardanti la panificazione; studi sulle esposizioni (quale quella internazionale di macinazione e panificazione svoltasi a Milano nel 1887) e le conferenze che vi sono state tenute; atti delle associazioni di cui, col passare degli anni, il giornale diventa organo ufficiale, e resoconti dei loro congressi; una rassegna commerciale. Ancora, tratta di grani e farine; coltivazione, raccolto, conservazione e commercio dei cereali; motori, caldaie e accessori; assicurazioni e congressi; legislazione e provvedimenti doganali; bibliografia; principali importazioni ed esportazioni d’Italia; ferrovie e trasporti; impianti di molini in Italia e all’estero; elettricità e sue applicazioni; costruzioni industriali.

Il fondatore e primo direttore del giornale, l’ingegnere Cesare Saldini, è presidente e delegato per la Lombardia dell’Associazione nazionale fra i mugnai, della quale si fa accanito sostenitore dalle sue colonne (v. gli articoli del 1884 e del 1885 sulla nascita dell’associazione, della quale pubblica anche lo statuto sul numero del dicembre 1884). Il sodalizio fallisce però dopo pochi anni, provocando la reazione di Saldini, che depreca la sua “fine immatura” e polemizza più volte sul “disinteressamento” dei mugnai (Ancora un’Associazione nazionale dei mugnai italiani?, marzo 1901). Il direttore insiste inoltre nel sollecitare la collaborazione al giornale, che afferma di ricevere riviste da molti paesi (Francia, Ungheria, Germania, Inghilterra, Russia, Spagna, Argentina e Stati Uniti d’America) ma di non trovare in patria l’eco che meriterebbe (I sigg. mugnai e il nostro giornale, luglio 1900). Una nuova Associazione granaria si costituisce nel 1902 (v. il programma “in parola” sul numero di aprile di quell’anno). Sulla questione torna in seguito, allorché l’Associazione dei mugnai inglesi e irlandesi si fa promotrice di un Congresso internazionale dei mugnai: l’iniziativa è caldeggiata dal giornale (C. Saldini, Memento ai signori mugnai, novembre 1904, con i commenti degli industriali italiani nei numeri di dicembre 1904 e gennaio 1905) che non manca di sottolineare ancora una volta che “in Italia non esiste una associazione di mugnai”, lanciando quindi un appello “a raccogliere l’adesione di alcuni fra i più volonterosi” (C. Saldini, La Conferenza internazionale delle associazioni di mugnai, marzo 1905); al congresso, svoltosi nell’ottobre 1905 a Parigi, il periodico dedica ampio risalto (ad esso è dedicato l’intero numero di ottobre) inviando sul posto un redattore, mentre annota che il direttore vi “si è recato a sue spese” (nota senza titolo sul numero di gennaio 1906).

Sulla copertina del primo numero il giornale viene presentato come pubblicato da Saldini “colla collaborazione di abili specialisti”. Fra questi si segnala fin dalla testata A. Marelli, poi sostituito da Giuseppe Belluzzo; nel primo periodo, al giornale collaborano anche Leopoldo Candiani, Giovanni Ceschina, Camillo Morettini, Emilio Panzano e il rag. Rabbi. Per il periodo successivo al 1924 i collaboratori più assidui risultano Romolo Angelone, Cesare Besozzi, Miche De Santis, Armando Gariboldi, Antonio Gianetti, gli amministratori della Giubertoni & Radice, Italo Lauro e Angelo Rizzioli. Si tratta di delegati commerciali, membri e dirigenti delle associazioni di categoria di cui il giornale è il bollettino, imprenditori e tecnici del settore.

Il giornale incontra subito successo, destinato a durare a lungo, come dimostrano il gran numero di inserzionisti, la sua longevità e la rapida crescita quantitativa e qualitativa: già nel 1888 osserva che “mentre nel 1882 (1° anno) furono date 80 pagine e 45 figure; nel 1887 (6° anno) abbiamo date 156 e 148 figure. Giornale raddoppiato – prezzo costante – e per verità assai modico [l’abbonamento è fissato a 8 lire all’anno per l’Italia]” (Ai lettori, gennaio 1888); in quello stesso anno 1888 raggiunge le 160 pagine, con 156 illustrazioni. In una occasione pubblica i nomi di alcuni degli abbonati, fra i quali figurano i più importanti imprenditori del settore ovvero i “principali esercenti italiani” (v. il foglio d’annunci allegato al numero del gennaio 1883).

Fin dal n. 4 pubblica un primo “Supplemento al Giornale dei mugnai”, di 4 pagine come allora il giornale, per dare spazio “alle corrispondenze che ci vengono inviate dai nostri abbonati”, badando sempre a filtrare i giudizi “partigiani” o “inesatti” (nota della redazione a p. 1); tale supplemento diviene poi parte integrante del giornale, che raddoppia così la foliazione. L’imparzialità della testata è più volte ribadita come elemento fondante del suo programma, che negli articoli “non ammette la reclame per nessuno” (Ai nostri lettori, dicembre 1882).

Frequenti sono le relazioni sulle condizioni generali del settore produttivo in oggetto: v. C. S[aldini], L’industria della macinazione in Italia, da gennaio, febbraio, marzo, luglio, agosto e ottobre 1886, febbraio 1887 e gennaio 1888. Dati e notizie sono talvolta desunti dagli «Annali di statistica» (ad esempio in I molini d’Italia, marzo e aprile 1891), ma anche da altri giornali, quali «Nuova Antologia», «Monitore tecnico», «L’Industria», «Bollettino economico», «Ingegnere igienista» e altre riviste tecniche, anche straniere (v. Il commercio internazionale dei grani. Passato, presente e avvenire, dicembre 1893, gennaio, febbraio, marzo, aprile, giugno e settembre 1894, tratto dalla «Rivista annuale del commercio mondiale del grano», inglese).

La gran parte degli scritti resta di taglio tecnico, con minute descrizioni degli apparecchi, corredate da dettagliate illustrazioni, e analisi chimiche delle farine; fra gli altri, pubblica “Note di viaggio” a puntate, con il resoconto delle visite ai vari stabilimenti. Pur minoritari, assai importanti appaiono i contributi al dibattito sulla legislazione fiscale e persino sulle condizioni e i diritti dei lavoratori.

Sul piano della politica economica, si osserva che l’industria dei molini “oggi può raggiungere la massima espansione in causa della avvenuta soppressione della tassa sul macinato” (Ai nostri lettori, dicembre 1883) e si ribatte con fermezza a quanti, come il «Fanfulla», vorrebbero patrocinare il ripristino di tale tassa (C. S[aldini], I danari sono pochi, dicembre 1887). Sulla politica fiscale del governo si vedano, fra gli altri, L’impegno preso dai principali mugnai italiani in vista del nessun riguardo con cui di votano catenacci [=dazi] e tasse sul grano, febbraio 1888; Macinato o catenaccio?, marzo 1888; La proposta riduzione di dazio sul grano alla Camera italiana, febbraio e marzo 1892; L’aumento del dazio sul grano. Discorso pronunciato alla Camera dei deputati dall’on. Lodovico Gavazzi, giugno 1894.

In Gli industriali mugnai ed il fisco (gennaio 1885), la redazione chiede agevolazioni per i “piccoli e medi molini” in fase di aggiornamento tecnologico degli impianti, mentre con una Lettera aperta ai mugnai italiani, del gennaio 1892, il giornale apre un dibattito sullo sgravio del deposito cauzionale per i grani di importazione temporanea. “Tardiva quanto timida” è invece giudicata l’attesa riduzione del dazio sul grano, provvedimento “per se stesso inconcludente” ma che pure “ha finito col portare danno, pel suo modo d’esecuzione ad una industria importante del paese” (C. S[aldini], La riduzione del dazio sul grano, gennaio 1898).

Di argomento socio-sindacale sono invece La giornata di lavoro nell’industria del pane (luglio-agosto 1894); C. S[aldini], Il lavoro notturno nei molini e nei panifici (aprile 1895); Gli scioperi degli operai mugnai in Italia (settembre 1901); La questione del lavoro diurno nei panifici in Italia. Da un’inchiesta dell’“Ufficio del lavoro” (ottobre, novembre, dicembre 1907, ogni mese da gennaio a novembre 1908, gennaio 1909).

Molto spazio viene dedicato al tema dell’infortunistica, con la proposta di accorgimenti per garantire gli operai (C. S[aldini], Gli infortuni sul lavoro, aprile 1895) e interventi di autorevoli personalità, come Luigi Pontiggia (ingegnere capo dell’Associazione degli industriali d’Italia per prevenire gli infortuni del lavoro), Dei mezzi di prevenire gli infortuni dovuti alla rottura delle catene di ferro (febbraio 1897); v. anche Gli infortuni del lavoro ed il Senato. Lettura del prof. E. Vidari al R. Istituto lombardo (aprile 1897) e F. Maparelli, La responsabilità degli infortuni nelle industrie e gli obblighi che impongono agli industriali le leggi relative alla prevenzione (giugno e ottobre 1904). Nel 1898 pubblica le Istruzioni per prevenire gli infortuni, redatte da Pontiggia in vista della legge in materia (sui numeri da gennaio a giugno, nonché di settembre e dicembre), il testo della legge (sul numero di febbraio dello stesso anno) e il Regolamento per la sua esecuzione (settembre, ottobre, novembre 1898 e gennaio 1899). Successivamente pubblica Istruzioni per prevenire gli infortuni nelle officine elettriche generatrici, ricevitrici e trasformatrici (maggio 1899), il Regolamento generale per la prevenzione degli infortuni nelle imprese, industrie e costruzioni (luglio 1899) e altre istruzioni o regolamenti allo stesso scopo.

A partire dal 1901 divide gli argomenti in quattro parti: speciale (ovvero specializzata); tecnica generale (poi generale); commerciale e finanziaria (poi solo commerciale); notizie, concorsi, ecc. Di queste sezioni, dopo l’avvicendamento alla direzione nel maggio 1910, rimangono solo la seconda e la terza. Riprende questa impostazione l’intera seconda serie del periodico, dopo che questo “ha dovuto nel 1917 per ragioni dipendenti dalla nostra grande guerra, interrompere le sue pubblicazioni. Alla ripresa del giornale nell’immediato dopoguerra ostavano difficoltà di vario ordine... In Italia, il nostro giornale era l’unico che si occupasse esclusivamente dell’industria dei molini, panifici, pastifici, pilerie di riso ed oleifici e che avesse lo scopo di sottoporre ed illustrare ai lettori nuove forme e tipi di macchine, diagrammi di lavorazione, nozioni e dati utili per le suddette industrie, nonché argomenti di meccanica generale riguardanti in special modo, le industrie della macinazione del grano e della lavorazione dei cereali in genere. E che questo nostro giornale fosse ben accolto, lo dimostra il fatto assai confortante, che in questi anni di forzata interruzione, furono numerosissime le richieste di ripresa... Questo consenso assai significativo, ci ha indotti non soltanto a dare nuova vita al nostro giornale di un tempo, mantenendo immutato il nostro programma tecnico di assoluta indipendenza, ma bensì anche ad arricchirlo nel testo e nella veste tipografica... ci è possibile riprendere il nostro giornale come pubblicazione quindicinale, completato con una rivista industriale e commerciale dei cereali” (Ai nostri lettori, 15 gennaio 1924).

A fianco della rassegna tecnica, quella commerciale e industriale comprende atti ufficiali, dazi, esportazioni, commerci, listini ufficiali dei prezzi (di cereali, farine, legumi, semi, olî e derivati), trasporti e questioni ferroviarie, quotazioni in borsa di titoli industriali e corso dei cambi a Milano, arrivi di cereali e semi oleosi nei porti italiani, articoli di giurisprudenza e legislazione, sulla produzione e il mercato dei cereali nei diversi paesi europei e nordamericani, descrizioni (con fotografie) di stabilimenti in Italia e all’estero; nell’ultimo anno pubblica anche i listini della borsa di Genova, del mercato di Bologna e il listino ufficiale dei prezzi dei cereali di Torino.

Da segnalare, nel 1925, la pubblicazione a puntate di estratti dal libro Il grano. Prospettive economiche per il 1925 del professore Giorgio Mortara (15 e 31 gennaio, 15 febbraio e 15 marzo).

Nulla fa presagire l'interruzione definitiva delle pubblicazioni, avvenuta nel 1928.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1882-1916; 1924-1928.