447. L'Industria della bicicletta

Sottotitolo Giornale tecnico per l'industria e il commercio dei velocipedi.
Luogo Milano.
Durata 17 marzo 1895 (a. I, n. 1) - 1° giugno 1895 (a. I, n. 3*). "Esce 30 volte all'anno, e cioè al 1° e al 16 nei sei mesi di minor lavoro, e al 10 e al 20 negli altri 6 mesi"
Periodicità Quindicinale per un semestre poi decadale per l'altro
Gerente Giuseppe Moreri.
Stampatore Milano, Stab. Tip. A. Rancati.
Pagine 18, 16.
Formato 28x19 cm.

"Mettere in diretta relazione fra loro quanti hanno interesse diretto o indiretto all'industria ciclistica, per mezzo di ben intesa réclame, sia espositiva che narrativa, di notizie e ragguagli tecnici, acciò ogni fabbricante, ogni venditore e consumatore di articoli che col ciclismo abbiano rapporto, trovi in poche pagine quante possa interessarlo seriamente, ecco lo scopo dell'«Industria ciclistica»" (Il nostro scopo, 17 marzo 1895).

In effetti, la redazione rivolge la propria attenzione a un pubblico selezionato, costituito da costruttori e venditori di biciclette e accessori ciclistici, nonché a club e appassionati delle due ruote, ai quali il periodico viene inviato gratuitamente.

Gran parte delle pagine del giornale è riservata ad annunci pubblicitari ai quali viene affiancata una "Pagina economica" dedicata a inserzioni minori a pagamento (offerte e domande di lavoro, vendita di piccoli oggetti, ecc.), mentre la direzione del giornale offre la propria disponibilità ad agire come intermediario. Altro spazio di carattere commerciale è costituito dalla rubrica "Pagina indirizzi" nella quale le ditte produttrici hanno la possibilità di segnalare il proprio nome e indirizzo in spazi ridotti e a condizioni particolarmente vantaggiose.

Indicazioni di carattere tecnico vengono invece fornite dalla rubrica "Consigli utili". Interessanti riflessioni sull'industria e il mercato della bicicletta sono presentate in articoli quali L'industria ciclistica in America (17 marzo 1895) e Il tarlo dell'industria nazionale (30 aprile 1895), dove emerge l'invito rivolto ai fabbricanti a migliorare la qualità della produzione nostrana, spesso danneggiata dalla scarsità di mezzi e investimenti oltrechè da una deleteria corsa ai ribassi.

Il giornale si chiude infine con un originale spazio dedicato a "Problemi e rebus", nei quali ancora una volta la bicicletta è protagonista.

M.C. Br.

Raccolte: MI120: 1895.