Macchine e strumenti tessili del Museo Didattico della Seta di Como

Definizione: collezione

Tipologia: educazionale/didattico

Istituto di conservazione: Museo Didattico della Seta, Como (CO)

Consistenza

La collezione è composta da oltre 400 macchine e strumenti tessili.

Notizie storico critiche

Il Museo Didattico della Seta nasce nel 1990 come raccolta di macchine tessili e strumenti per lavorare la seta collocati oggi in un percorso didattico che delinea l'intera filiera per un intero secolo a partire da metà dell'Ottocento, periodo che ha segnato il passaggio dal lavoro manuale a quello meccanizzato con la massiccia industrializzazione della attività tessile, con lo sviluppo dei procedimenti di tessitura, tintura e stampa che sono ancora i settori di punta del tessile comasco, leader mondiale nei prodotti di alta qualità. Tutti gli oggetti conservati sono legati dall'utilizzo in uno stesso periodo storico negli stabilimenti di Como e provincia, un territorio che si confronta con l'attività tessile fin dal Medioevo. Dal 1600 in poi la produzione tessile da laniera si è trasformata gradualmente in serica e da allora ha permeato ogni aspetto dello sviluppo del territorio. Nel corso degli anni le collezioni del Museo si sono moltiplicate e arricchite tramite donazioni provenienti dai vari settori dell'industria tessile comasca: dalle macchine ai disegni tecnico-meccanici, dalle referenze di tessuto ai disegni per tessuto e alle messe in carta, dalle fotografie (in particolare il Fondo della Meccanotessile di Como) ai libri e documenti tecnici. Gli oggetti documentano il livello tecnologico e scientifico raggiunto dal settore serico. Il nucleo principale della collezione è costituito da macchinari e strumenti di piccole e medie dimensioni. A questo nucleo si aggiungono strumenti di dimensioni minori, in parte ad alto contenuto tecnico-scientifico (calorimetri, elettropsicrometri, bilance), come anche strumenti di uso quotidiano negli stabilimenti serici. La collezione documenta il percorso completo della filiera dal bozzolo al finissaggio attraverso l'allevamento, la trattura, la torcitura, la tessitura manuale e meccanica, la tintura, la stampa, e l'attività nei laboratori chimico e fisico. Una simile testimonianza è piuttosto unica anche in ambito europeo per completezza ed omogeneità, sebbene in Europa sia in alcuni casi rintracciabile il luogo di fabbricazione di alcuni macchinari: per esempio l'orditoio Benninger proveniente dal cantone di San Gallo nella Svizzera tedesca. La cultura e il patrimonio di sapere legati a questa industria sono stati e sono il fondamento dell'identità di una parte significativa delle attività manifatturiere della regione.