RCA Stereo 8 Baby 8 - fonoriproduttore - industria, manifattura, artigianato

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RCA Stereo 8 Baby 8 - fonoriproduttore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Scatola in plastica trasparente con bordi arrotondati e maniglia ripiegabile per il trasporto. Sulla faccia superiore si trovano i dispositivi d'uso. Il vano per l'inserimento della cassetta Stereo 8 protetto da uno sportellino apribile, la griglia che protegge l'altoparlante ellittico, due potenziometri per l'accensione e la regolazione del volume e dei toni, un contagiri numerico. Essendo la custodia trasparente sono visibili i circuiti transistorizzati, l'altoparlante, i vani porta batterie (sei batterie da 1,5V), il meccanismo di funzionamento della lettura del nastro magnetico della cassetta. Sono inoltre disponibili due cassette Super 8, "Le cose della vita" di Antonello Venditti, "Elvis as recorded at Madison Square Garden" di Elvis Presley.

Funzione: Riproduzione di suoni memorizzati su nastro magnetico di cassette Super 8.

Notizie storiche: La registrazione e riproduzione del suono ha inizio nel 1877 con il fonografo di Edison che utilizzava cilindri incisi come supporti. Nel 1889 invece venne brevettata da Bell e Tainter e successivamente rivisitata da parte di Berliner, la registrazione per incisione su dischi in gommalacca. Dopo un po' di sperimentazione, Berliner lanciò commercialmente l'apparecchio e i primi dischi, incisi su un solo lato, nel 1892. Nel 1898 venne invece brevettato il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio: il telegrafono di Valdemar Poulsen permetteva di trasformare le pulsazioni binarie generate da una bobina magnetizzata da impulsi telegrafici. Solo nel 1947 si arrivò all'invenzione, da parte di Arrigo Castelli, del magnetofono. Castelli ideò prima la registrazione su filo d'acciaio e successivamente quella su nastro magnetico. Fondò anche la "Magnetofoni Castelli" per la loro produzione. Anche la "Geloso" produceva magnetofoni su licenza Castelli. Il nastro magnetico era avvolto su bobine difficili da caricare e facilmente soggette a danneggiamento. A metà degli anni sessanta iniziò la produzione delle audiocassette (musicassette, Compact cassette), destinate a sottrarre parte del mercato ai registratori a nastro magnetico (oltre che ai dischi in vinile), per la loro semplicità d'uso, il basso costo, le dimensioni contenute. Le audiocassette si sono diffuse molto velocemente ad iniziare dal 1963, anno in cui sono state presentate dalla Philips al Berlin Radio Show. Ma la loro consacrazione definitiva è avvenuta dopo il 1979, anno del lancio del Walkman Sony, oggetto di culto di una intera generazione di giovani e antesignano dell'attuale iPod. Negli anni '60-'70 era anche diffuso un altro standard di registrazione audio su nastro magnetico in cassette: lo Stereo 8. Questo standard nasce nel 1966 per la riproduzione musicale in auto su progetto dell'americano Bill Lear. Nelle cassette Stereo 8 è contenuta una singola bobina e la fine e l'inizio del nastro magnetico sono giuntati insieme. Il nastro viene sfilato dal centro, passa sui dispositivi di riproduzione trascinato dagli appositi organi e viene riavvolto all'esterno della bobina. Nella cartuccia è contenuto anche il pressore del nastro (pinch roller) che ne permette il trascinamento, oltre a feltrini su molle che fanno aderire il nastro alla testina di lettura ed ai contatti elettrici dell'elettromagnete di cambio traccia (sono disponibili 8 tracce, lette due alla volta in stereofonia). I primi apparecchi italiani che utilizzavano queste cassette vengono prodotti dalla Voxson alla fine degli anni '60. In Europa però questo standard non ha avuto un grande successo, superato dalla concorrenza della musicassetta. Già a metà degli anni '70 era poco diffuso e il formato Stereo 8 viene definitivamente abbandonato nel 1983.

Autore: RCA (produttore) (1919-1986)

Datazione: ca. 1971 - ca. 1975

Materia e tecnica: plastica; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 21,5 cm x 12 cm x 19,5 cm

Collocazione

Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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