Batteria di sei bottiglie di Leida - industria, manifattura, artigianato

Officine Galileo

Batteria di sei bottiglie di Leida - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

E' formata da una scatola in legno con piedini ceramici. La scatola è divisa a scacchiera con 6 allogiamenti, all'interno dei quali risiedono 6 bottiglie di Leida a forma cilindrica. Ogni bottiglia è realizzata in vetro, un'armatura esterna e una interna in stagnola e un tappo in legno forato che ospita un elettrodo. L'elettrodo in ottone penetra nella bottiglia con aste di conttatto e fuoriesce nella parte superiore con uno stelo alla cui sommità è posto il serrafilo. Sul fondo di ogni allogiamento vi è un disco in metallo. Tutti questi dischi terminano all'esterno della scatola (sul lato più lungo) con una lamiera ripiegata e fissata alla scatola con dei serrafili.

Funzione: La bottiglia di Leida inventata in Olanda verso il 1745 è un dispositivo in grado di accumulare le cariche elettriche (condensatore). Continuamente perfezionate, all'inizio del Novecento le bottiglie di Leida, insieme alle bobine, furono utilizzate da Marconi e i radiotecnici della sua epopca per la realizzazione dei circuiti di trasmissione per la telegrafia senza fili sintoniazzata (brevetto 7777). Tali dispositivi fungevano da capacità C nel circuito oscillante LC.

Autore: Officine Galileo (costruttore) (1864/ 2000)

Datazione: post 1932 - ante 1933

Materia e tecnica: legno; vetro; metallo; ceramica

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 46 cm x 32 cm x 60 cm

Peso: 10 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F. "Epopea della radio : Storia di un uomo", Maser (TV) 1996, pp. 44-50 p. 45

Aitken H. G. J. "Syntony and spark - The origins of radio", Princeton, New Jersey 1985

Solari L. "Storia della radio", Milano 1939, pp. 30-37 f. 21

Credits

Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).