Philips Mod. 2515 - ricevitore - Industria, manifattura, artigianato

Philips

Philips Mod. 2515 - ricevitore - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Il ricevitore è formato da una scatola in metallo verniciato. Sul frontale sono presenti le manopole e gli interruttori di comando: cambio gamma (manopola a sinistra), reazione (manopola centrale), sintonia (manopola a destra); più in basso sono presenti quattro prese cortocircuitabili con uno spinotto estraibile e i due tasti di accensione e spegnimento . Sulla lato superiore della scatola è presente la scala numerica di sintonia. Mentre il lato posteriore è apribile per permettere l'ispezione e la manutenzione delle tre valvole. Alla base di questa apertura vi sono: la presa per l'altoparlante, il cordone di alimentazione (155 Volt) e la presa d'antenna.

Funzione: Il modello 2515 della Philips detto anche "Il Casaphone" è un ricevitore AM (Modulazione d'Ampiezza) con circuito a reazione a tre valvole (E415, B443, 506). La reazione viene regolata variando la capacità attraverso la manopola centrale, mentre l'alimentazione poteva essere presa direttamente dalla rete elettrica casalinga. Il dispositivo per essere usato andava necessariamente corrredato con altoparlante e antenna a telaio. Questo ricevitore poteva captare onde medie e lunghe, di frequenza compresa tra 200 e 2000 metri. Il costo del ricevitore all'epoca era di Lire 1.035

Autore: Philips (costruttore) (1891/)

Datazione: post 1928 - ante 1932

Materia e tecnica: metallo; bachelite

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 19 cm x 27 cm x 17 cm

Peso: 7 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Casi F. "Il mondo in casa : I primi quaranta anni di storia della radio", 1993, p. 216 p. 216

Credits

Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).