Wattmetro - industria, manifattura, artigianato

Siemens & Halske AG

Wattmetro - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Lo strumento è costituitto da una base in legno rettangolare sulla quale è posizionata la scala di lettura di forma semicircolare con valori compresi tra 0 e 150 (Watt), indicazione ogni 10 e tacche ogni unità. Nella parte superiore sono posizionati i morsetti per i collegamenti elettrici. Al di sotto della scala di lettura sono presenti due placche, una con il nome del costruttore e l'altra con gli schemi elettrici di utilizzo. Lo strumento è dotato di quattro piedini d'appoggio.

Funzione: Determinazione della potenza elettrica

Modalità d'uso: Questo strumento elettrodinamico basa il suo funzionamento su forze elettrodinamiche agenti fra due parti di circuiti elettrici, spostabili una rispetto all'altra e mantenute in equilibrio da forze date da molle di ritorno. E' dunque costituito da una bobina fissa percorsa da corrente disposta in prossimità di una bobina mobile anch'essa percorsa da corrente. La bobina mobile può ruotare attorno ad un asse verticale. Il movimento mutuo delle bobine una rispetto all'altra genera un'energia mutua dovuta all'induttanza mutua esistente tra esse. Il wattmetro elettrodinamico va inserito con la bobina amperometrica fissa, in serie in un conduttore di collegamento fra generatore ed utilizzatore e con la bobina voltmetrica, mobile, in parallelo tra due capi del circuito, attraverso una forte resistenza voltmetrica, priva di reattanza. L'angolo di rotazione della bobina mobile e quindi l'indicazione della misura sulla scala graduata, sono proporzionali alla potenza entrante nell'utilizzatore, più la potenza che viene consumata nel circuito voltmetrico.

Notizie storiche: Questo strumento fa parte di un gruppo di strumenti di misura e regolazione, utilizzati per l'automazione di impianti, che furono raccolti dai componenti del GISI (Gruppo Imprese Strumentazione Industriale) e con l'aiuto dell'AIS (Associazione Italiana Strumentisti), presso le stesse aziende costruttrici. Questi strumenti, in massima parte databili dagli anni '30 agli anni '70 del XX secolo, vennero raccolti per costituire una sezione dedicata alla strumentazione all'interno del Museo della Scienza e Tecnica "Leonardo da Vinci"di Milano. La sala GISI venne inaugurata nel 1982 dall'allora Presidente del Museo Avv. Prof. Francesco Ogliari e dal Presidente del GISI Ing. Giampaolo Righi. Il progetto risaliva al 1975 ed era stato fortemente voluto dal Museo e dal GISI; la progettazione e l'allestimento della sezione furono curati dall'Ing. Torresan e dal Servizio Tecnico del Museo, con l'assistenza di un comitato scientifico. La sala si articolava in diversi settori: misure di temperatura, misure di pressione, misure di livello, misure di portata, regolatori industriali, attuatori e valvole, analizzatori, trasmettitori di misura, indicatori e registratori, applicazione della strumentazione in campo civile, misure e regolazioni di grandezze elettromeccaniche. Gli strumenti e i cimeli (erano presenti anche cimeli del Museo o di altri Enti) erano raccolti in vetrine o posizionati su pedane ed erano accompagnati da pannelli esplicativi storico-didattici.

Autore: Siemens & Halske AG (costruttore) (1847/ 1966)

Datazione: post 1935 - ante 1935

Materia e tecnica: legno; metallo; vetro; ottone; bachelite

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 29 cm x 21 cm x 19 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Mezzalira G. "Uomini e strumenti : Cinquant'anni di strumentazione in Italia", Bressanvido (VI) 1989

GISI "GISI Gruppo Imprese Strumentazione Industriale : Annuario Catalogo : Edizione 1983", Milano 1983

Romano P. "Museoscienza : periodico del museo nazionale della scienza e della tecnica "Leonardo da Vinci"", Milano 1982, v. 2, pp. 56-60

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2007); Reduzzi, Luca (2007)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).