Modello Leybold 204 38 - voltmetro - fisica

E. Leybold's Nachfolger AG

Modello Leybold 204 38 - voltmetro - fisica

Descrizione

Questo voltmetro è racchiuso in una custodia in materiale plastico e metallo. La parete frontale, quadrata e protetta da un vetro, è interamente occupata dal quadrante di lettura: un lancetta indicatrice, imperniata nella parte inferiore, indica la tensione misurata su una scala di lettura semicircolare posta nella parte superiore del quadrante. Il campo di misura va da 0 a 1kV con scala suddivisa in 20V, con inizio a 200V, e indicazione numerica ogni 200V. Nel punto di fissaggio della lancetta è posizionata una vite per la regolazione del punto zero. Sul retro sono presenti i connettori elettrici, uno ad alto isolamento e l'altro per la messa a terra. Mancano le boccole isolanti normalmente posizionate sui connettori. E' invece aggiunto un morsetto per i collegamenti. Sono inoltre presenti due viti per il fissaggio dello strumento nell'allestimento dell'esperienza didattica.

Funzione: Misura statica di tensioni continue elevate per esperimenti di misure elettrostatiche, controllo della tensione in diverse sperimentazioni ad esempio di tubi contatori.

Modalità d'uso: Il sistema funziona secondo il principio di un condensatore, è ben smorzato e permette la lettura mediante un indice. Il periodo medio di scarica supera è di diverse ore. I materiali sintetici con i quali sono realizzati gli isolatori sono ampiamente insensibili all'umidità.

Notizie storiche: Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano. L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente. Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti. Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale. Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica. I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori. Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti. Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china. I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione. Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali. Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione. Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario. Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.

Autore: E. Leybold's Nachfolger AG (costruttore) (1870/ 1967)

Datazione: ca. 1959 - ca. 1970

Materia e tecnica: metallo; plastica; vetro

Categoria: fisica

Misure: 11 cm x 15 cm x 15 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Apparecchi Fisica "Apparecchi di fisica per l'insegnamento : Catalogo PH 58 I", Milano 1961, p. 95

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008); Reduzzi, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).