Polaroid Automatic Land Camera 350 - apparecchio fotografico - Industria, manifattura, artigianato

Polaroid Corporation; Zeiss Ikon

Polaroid Automatic Land Camera 350 - apparecchio fotografico - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio fotografico a sviluppo orizzontale, di forma parallelelepipeda in metallo con sportello apribile in materiale plastico nero. Alle estremità è fissata una tracolla in cuoio per il trasporto. Nella parte superiore, al centro, è fissato un mirino con telemetro ripiegato all'interno dell'apparecchio ed estraibile. In questo dispositivo è inserito un esposimetro automatico. Il mirino è a finestra singola con correzione della parallasse tra mirino e telemetro. La parete frontale, incernierata nella parte inferiore, è apribile. Premendo al centro, nella parte superiore, la parete frontale si apre ed è visibile il portaobiettivi con l'obiettivo (con focale f=114mm e apaertura 1:8.8) e il soffietto ripiegato all'interno dell'apparecchio. Agendo su un dispositivo di sblocco posto sul porta obiettivo è possibile estrarre il soffietto in tessuto e pelle grigia. Il soffietto è mantenuto in posizione da due coppie di tiranti in metallo e lo sportello è fissato al porta obiettivi mediante una calamita. Agendo su una leva posta vicino ai tiranti si può variare la distanza di ripresa, variando la lunghezza del soffietto ovvero la distanza obiettivo-negativo, per modalità di ripresa predefinite: ritratto, gruppo, paesaggio. Sul porta obiettivo sono inseriti, oltre che l'obiettivo a tre lenti (triplet), quasi tutti i dispositivi d'uso. Inferiormente si trova un selettore per la selezione della sensibilità della pellicola (75, 150, 300, 3000) a seconda delle condizioni di ripresa (sole, esterno, interno, con flash/senza flash) . La velocità da selezionare è indicata su una targhetta metallica posta superiormente, sempre sul porta obiettivo. Lateralmente, a destra, si trova la leva di carica dell'otturatore, a sinistra, il foro per l'inserzione di un flash esterno. Ruotando la ghiera posta sull'obiettivo si può regolare con continuità la luminosità (da più chiaro a più scuro). Sul dorso dell'apparecchio, superiormente, è inserito il pulsante di scatto dell'otturatore. Inferiormente un foro filettato permette l'inserzione su cavalletto. Sulla parete posteriore dell'apparecchio è inserito il comando di un timer elettronico (interno) per tempi da 15 a 120 secondi. La parete posteriore dell'apparecchio è incernierata sul lato sinistro e apribile. Sbloccato il fermo metallico posto inferiormente l'apparecchio si apre per il cambio del caricatore contenente le pellicole con l'apposito spargi-reagente. A sportello aperto sono visibili l'interno del soffietto e l'obiettivo. All'interno dello sportello frontale sono conservati i fogli delle istruzioni per l'uso dell'apparecchio con pellicole Land Polaroid 667 in bianco e nero o con pellicole Land Polacolor ER a colori 669, in sei lingue.

Funzione: Apparecchio fotografico a sviluppo rapido per usi professionali. Di semplice impiego produce, in un minuto o alcuni secondi, stampe positive stabili a colori o in bianco e nero. Questo apparecchio fotografico nasce per essere usato con pellicole Polaroid packfilm della serie 100 per formati 7,3×9,5cm (8 immagini per ogni packfilm). Non si ha il negativo. Quando questo tipo di pellicole non è stato più disponibile, si potevano usare le pellicole 664 (100 ISO in b/n), 665 (80 ISO in b/n - negativo), 667 (3000 ISO in b/n), 669 (80 ISO a colori), 690 (100 ISO a colori). Le fotografie risultanti erano di dimensioni 8,5 x 10,8 cm, ma la parte impressa di 7,3 x 9,5 cm. Le pellicole 667 in bianco e nero, ad alta sensibilità, senza vernice protettiva, venivano utilizzate per riprodurre immagini diagnostiche con dispositivi a raggi catodici (CRT) equipaggiati con apparecchio fotografico di questo tipo (oscilloscopi, monitor TV, ecc). Le pellicole Polacor ER 669 a colori, sono pellicole con scala tonale molto estesa e potevano essere utizzate anche per la copiatrice di diapositive Polaprinter (Polaprinter side copier).

Modalità d'uso: I passi da compiere per la ripresa di un'immagine sono indicati da numeri consecutivi indicati sui dispositivi. Innanzi tutto si prepara l'apparecchio per l'uso: si apre lo sportello e si estrae il soffietto. Si seleziona la velocità della pellicola con l'apposito dispositivo a slitta, si seleziona la luminosità con l'apposito anello (chiaro/scuro), si seleziona la distanza di ripresa con l'apposita leva. Si abbassa la leva di carica dell'otturatore e si scatta. Per sviluppare la pellicola: estrarre la linguetta bianca, compare la linguetta gialla. Estrarre anche la linguetta gialla lentamente e con continuità: ha inizio lo sviluppo. Attendere i tempi indicati sul filmpack e separare la foto dalla linguetta. Buttare la linguetta in un portarifiuti.

Notizie storiche: Il supporto iniziale delle pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo venne brevettato e registrato nel 1929 (Brevetto 1918848) dalla Polaroid Corporation e sviluppato successivamente nel 1932 da Edwin H. Land. La prima fotocamera a sviluppo istantaneo risale al 1947, anno in cui Edwin Land presentò la Polaroid Instant Camera all'Optical Society of America. Fino al 1963 erano possibili solo stampe in b/n, da quella data divennero disponibili anche stampe istantanee (circa 60 secondi) a colori. Se le prime fotocamere istantanee erano pesanti e ingombranti, solo per immagini in b/n e con problemi di stabilità nel tempo, ben presto divennero più leggere, più semplici da usare e con minori problemi di stabilità e di inquinamento (le prime fotocamere istantanee producevano un negativo da buttare al momento poi si introdusse l'uso di caricatori contenenti più pellicole). Nel 1972 la Polaroid introdusse sul mercato la prima reflex monoculare a sviluppo rapido con batteria incorporata nel caricatore. Dal 1985 anche la Kodak cominciò a produrre apparecchi a sviluppo istantaneo e gli affari della Polaroid iniziarono ad andare male. La polaroid fece causa alla Kodak, vincendo. La Kodak dovette ritirare dal mercato i suoi apparecchi a sviluppo rapido. Dal febbraio 2008 le pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo non vengono più prodotte. Oggi le fotocamere a sviluppo istantaneo Polaroid sono state sotituite dalle nuove Zink che contengono una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti critallini che si colorano grazie a un processo termico. In tutti i modelli Automatic Land Camera, prodotti dal 1963 al 1977 con i modelli da Automatic Land Camera 100 a Automatic Land Camera 450, sono presenti caratteristiche comuni: soffietto pieghevole, esposizione automatica con fotometro esterno "Electric Eye", pellicole Polaroid packfilm serie 100. Tutti gli apparecchi producono stampe 7,3 x 9,5 cm. Per quanto rguarda invece la qualità degli apparecchi, a seconda del modello può essere molto differente: si passa da lenti in plastica a tripletti in vetro, da mirino rigido a mirino accoppiato Zeiss Ikon, ecc. I modelli più costosi producono immagini di ottima qualità. Il modello 350 era uno dei migliori della serie, insieme a 100, 250, 360, 450. Le caratteristiche migliori rispetto a i modelli base erano: il telemetro Zeiss Ikon con correzione della parallasse, il corpo in metallo, l'obiettivo costituito da un tripletto di lenti in vetro con focale f=114mm e apertura 1:8.8.

Autore: Polaroid Corporation (costruttore) (1937/); Zeiss Ikon (costruttore) (1926/)

Datazione: ca. 1969 - ca. 1971

Materia e tecnica: metallo; materiale plastico; vetro; cuoio

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 19,5 cm x 16 cm x 14,5 cm

Peso: 1,2 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Williamson D. "Comprehensive Guide for Camera Collectors", Atglen, USA 2004, pp. 158-160

Hedgecoe J. "Fotografare : tecnica e arte", Milano 1976, pp. 222-223

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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