Leicina 8SV - cinepresa - Industria, manifattura, artigianato

Ernst Leitz GmbH

Leicina 8SV - cinepresa - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Cinepresa in metallo e plastica di forma parallelepipeda. All'interno dell'apparecchio sono contenuti il motorino, la pellicola e le batterie per il funzionamento. Nella parete frontale è inserito l'obiettivo Leicina Vario 1:1,8/7,5-35 con paraluce con messa fuoco regolabile fuoco (da 0,8 a 6m oppure da 3 a 20 ft) e zoom (ingrandimenti da 7,5 a 35 volte). Sotto all'obiettivo si ha un esposimetro automatico con diaframma a iride interno con scala per la selezione dell'intensità della pellicola da 6 a 400 ASA o da 9 a 27 DIN. Sotto l'apparecchio è inserita un'asta in plastica ripiegabile che funge da impugnatura durante l'uso. Il pulsante di avvio è posizionato sull'impugnatura. Se lasciata chiusa rende disponibili due fori filettati per l'inserimento su cavalletto. Accanto all'impugnatura è inserito il mirino reflex (senza errore di parallasse) con oculare e messa fuoco regolabile. Sul lato destro, vicino alla parete frontale, si ha un interruttore circolare con quattro posizioni possibili: RT per riavvolgere la pellicola o fare il test delle batterie dell'esposimetro, 0 per spegnere cinepresa ed esposimetro, 16 per selezionare la velocità di rotazione della pellicola a 16 fotogrammi al secondo, 24 per la velocità di 24 fotogrammi al secondo. Sotto a questa rotella si ha il vano batterie per l'esposimetro. Sganciando un blocco posto superiormente, la parete laterale sinistra si sfila completamente scoprendo il vano dove sono alloggiate le due bobine (dietro quella debitrice e davanti quella ricevitrice). Nella parte anteriore, dietro all'obiettivo, si ha una guida in metallo disposta verticalmente dove scorre la pellicola Standard 8mm. In corrispondenza dell'obiettivo la guida presenza una finestra rettangolare dove si posiziona il fotogramma che viene impressionato. Svitando invece il blocco posto sul lato destro si sfila la parete destra della cinepresa e si accede al vano porta batterie. LA batteria è costituita da una cartuccia contenente 4 batterie da 1,5V.

Funzione: Cinepresa portatile per usi amatoriali, divulgativi. Utilizzava pellicole formato 16mm per riprese Double 8. La cinepresa è una macchina che impressiona una sequenza di immagini fotografiche su una pellicola continua.

Modalità d'uso: Aprire la cinepresa, posizionare la bobina contenente la pellciola, inserire la pellicola nell'apposita guida dall'alto verso il basso. Far fuoriuscire la pellicola ed avvolgerla sulla seconda bobina. Posizionare la bobina. e richiudere la cinepresa. Prima di registrare far andare a vuoto per 12 secondi. Sistemare la messa fuoco del mirino, selezionare la sensibilità della pellicola sull'esposimetro. Selezionata la velocità di rotazione della pellicola, inquadrare il soggetto da riprendere e avviare la ripresa premendo l'apposito pulsante. Per utilizzare l'altra metà della pellicola da 16mm (Double 8) invertire le due bobine. La pellicola va poi fatta sviluppare in un laboratorio fotografico prima della visione mediante un proiettore.

Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili. Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro. Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia. Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso. I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.

Autore: Ernst Leitz GmbH (costruttore) (1869/ 1986)

Datazione: ca. 1962 - ca. 1963

Materia e tecnica: metallo; plastica; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 7 cm x 21,5 cm x 8,5 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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