Blickensderfer Electric - macchina per scrivere - Industria, manifattura, artigianato

Blickensderfer Manufacturing Company; Blickensderfer George Canfield

Blickensderfer Electric - macchina per scrivere - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Sistema costituito da una macchina per scrivere elettromeccanica Blickensderfer alla quale è stata applicata una serie di bobine elettromagnetiche, sistemata all'interno del basamento. La macchina presenta una tastiera QWERTY con 28 tasti neri in gomma dura, disposti su tre file; ogni tasto è collegato per mezzo di un'astina ad una barra in metallo posta sopra una coppia di bobine elettromagnetiche. La macchina Blickensderfer è equipaggiata con un cilindro portacaratteri in gomma dura, riportante soltanto i caratteri maiuscoli, i numeri e le interpunzioni, ma è sprovvista del carrello portarullo. Il frontalino originale è stato sostituito con un altro frontalino in metallo opaco. Il dispositivo di accensione della macchina a chiave è stato inoltre modificato con l'inserimento di un disco in ebanite in grado di spostarsi in due posizioni; questo disco è collegato per mezzo di due astine a due coppie di bobine elettromagnetiche. Il basamento ha sezione rettangolare ed è chiuso da pareti di lamiera metallica verniciate di nero; la parete frontale termina verso l'alto con un andamento ricurvo. All'interno, sono sistemati tre livelli di bobine elettromagnetiche alimentate da cavi elettrici rivestiti da gomma di colore giallo: il livello più basso ospita le bobine di dimensione maggiore, mentre al secondo livello si trovano le bobine corrispondenti ai tasti della tastiera; il terzo ordine di bobine, posto sul lato destro, è collegato al disco di ebanite.

Modalità d'uso: L'impulso elettrico, attraversando la bobina, genera un campo magnetico che attira la barra metallica posta al di sopra della coppia di bobine; attratta dal campo magnetico, la barra si abbassa e aziona il tasto al quale è connessa. L'abbassamento di un tasto fa scattare in avanti il cilindro portacaratteri, che nello stesso tempo compie una rotazione corrispondente al tasto abbassato.

Notizie storiche: Procedendo nel perfezionamento, le macchine a martelletti portacaratteri garantivano una maggiore velocità di utilizzo, imponendosi come l'unica soluzione tecnica in grado di affrontare il mercato. George Blickensderfer, nel tentativo di migliorare il rendimento della propria macchina a cilindro portacaratteri, costruì un modello nel quale un motorino elettrico azionava la rotazione del cilindro, le spaziature e i marginatori. In questo modo, nel 1902, vide la luce la prima macchina per scrivere elettrica prodotta industrialmente, in anticipo di circa 30 anni sulle successive macchine elettriche. La Blickensderfer elettrica tuttavia fu un grande fallimento commerciale, dovuto probabilmente all'impreparazione del pubblico, sia in termini di equipaggiamento tecnico, sia di abitudine dei consumi. La Blickensderfer Electric posseduta dal Milwaukee Public Museum ha numero di serie 93351 ed è stata datata al 1906 circa. L'esemplare del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" ha numero di serie 88902 ed è quindi databile tra il 1903, anno dell'ultimo brevetto riportato sulla macchina, e il 1906. Non è possibile tuttavia datare con certezza il montaggio delle bobine elettromagnetiche; è possibile invece che i cavi elettrici utilizzati per l'alimentazione della macchina sia stati sostituiti in un periodo più recente.

Autore: Blickensderfer Manufacturing Company (costruttore) (1889/ 1919); Blickensderfer George Canfield (progettista) (1850/ 1917)

Datazione: post 1903 - ante 1906

Tipologia: macchina da scrivere; macchina dattilografica; macchina per scrivere ad elementi intercambiabili

Materia e tecnica: metallo; plastica; legno; gomma

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 28 cm x 44 cm x 41 cm

Peso: 45 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Aubert P. Robert "ETCetera : magazine of the Early Typewriter Collectors Association", Los Angeles 1987-

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).