Testina di registrazione-lettura - informatica

I.B.M. Italia

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Testina di registrazione-lettura - informatica

Descrizione

La testina è costituita da due bloccchi di alluminio imperniati ad un'estremità; quello inferiore porta i 4 rulli di trascinamento del nastro e un dispositivo di blocco del nastro. Il blocco superiore comprende la testina di lettura/registrazione con i relativi due connettori a pin; posteriormente è presente un altro connettore.

Funzione: Il dispositivo serve sia a registrare sia a leggere dati sulle memorie a nastri magnetici.

Modalità d'uso: Il nastro si srotola da una bobina cosiddetta "debitrice", attraversa il sistema di trascinamento a rulli già descritto, che ne comanda il movimento e l'arresto e che, inoltre, è provvisto delle testine di lettura-registrazione; infine il nastro si arrotola in una bobina raccoglitrice. La testina di lettura legge l'informazione fissata sui dipoli magneti del rivestimento del nastro e la riconverte in un segnale elettrico che invia verso l'elaboratore o un altro tipo di memoria; la testina di registrazione provvede a fissare l'informazione del segnale elettrico proveniente dall'elaboratore, sul nastro, orientando in maniera leggibile i dipoli del mezzo paramagnetico del suo rivestimento.

Notizie storiche: Verso la metà degli anni '50 si pensa di ampliare le possibilità applicative degli elaboratori impiegando memorie ausiliarie esterne come nastri, dischi e tamburi magnetici sia per la conservazione permanente di informazioni che per un rapido utilizzo nelle varie fasi di elaborazione. I nastri sono strisce di plastica ricoperte di ossido ferritico e larghe meno di 2 cm; su di essi l'informazione è registrata in forma di punti magnetizzati o non magnetizzati lungo piste parallele per rappresentare i simboli 0 e 1. I dati vengono registrati o rilevati mediante una testina magnetica. Il dispositivo qui desritto è munito delle testine di lettura-registrazione che generalmente sono costruite in ferrite, permalloy o altri materiali magnetici; entrambe utilizzano i principi dell'elettromagnetismo per rilevare e/o orientare i dipoli del mezzo paramagnetico, l'ossido di ferro, che riveste il nastro. Più unità a nastri potevano essere colegate allo stesso elaboratore, permettendo così di immagazzinare un numero maggiore di informazioni, registrandole o leggendole alla velocità di circa 15.000 numeri o lettere al secondo. L¿UNIVAC di Eckert e Mauchly è tra i primi elaboratori ad essere equipaggiato con unità a nastro magnetico di prestazioni soddisfacenti. Inoltre, poiché la lettura di schede e la stampa su carta erano operazioni troppo lente in confronto alla velocità dell¿elaborazione elettronica, l¿UNIVAC prevedeva che l¿unità centrale scambiasse dati solo con le unità a nastro che erano assai più veloci. Inoltre, cosa innovativa, le operazioni fuori linea erano realizzate mediante convertitori autonomi rispetto all¿unità centrale: scheda-nastro (per l¿input) e nastro-scheda e nastro-stampante (per l¿output).

Autore: I.B.M. Italia (costruttore/ produttore/ progettista) (1927/)

Materia e tecnica: plastica; acciaio; alluminio; ottone

Categoria: informatica

Misure: 15 cm x 24.3 cm x 15 cm

Peso: 2.6 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

I.B.M. Italia "Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", Milano 1959

I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1975

I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1980

Credits

Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)

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