Atwater Kent 20c/ Atwater Kent Mod-H - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato
Atwater Kent Mfg Co.
Descrizione
Apparecchio radio da tavolo con cassetta in legno apribile e altoparlante esterno in metallo a collo di cigno. Lungo la parete frontale, ricoperta da una lastra in metallo, troviamo a sinistra due sintonizzatori collegati ai circuiti interni con in mezzo una piccola manopola che funziona da interruttore per l'antenna; a destra si trova il terzo sintonizzatore e i comandi di due reostati, collegati internamente con due e tre valvole rispettivamente per controllare le tensioni dei filamenti. In mezzo alla manopola dei reostati è presente l'interruttore di accensione/spegnimento. Aprendo il coperchio sono visibili le 5 valvole e i tre circuiti accordati (ad amplificazione diretta) senza reazione, in modulazione di ampiezza (AM). Le tre scale graduate relative ai sintonizzatori riportano valori da 0 a 100 con indicazione delle unità. Sul retro sono presenti le boccole per i collegamenti di antenna, batterie, cuffie o amplificatori esterni e messa a terra. Sul pannello posteriore sono presenti boccole per il collegamento a terra, di un'antenna e dell'altoparlante. L'altoparlante in metallo è costituito da due parti: motore e tromba. Il motore è nelle base ed è costituito da un magnete permanente, una bobina e una membrana vibrante, dalla base esce anche il cavo di collegamento al radioricevitore. La tromba è costituita da una gola e una bocca ed ha la caratteristica forma “a collo di cigno”.
Funzione: Ascolto di programmi radiofonici attraverso la ricezione di frequenze radio ad onde medie in modulazione di ampiezza (AM).
Modalità d'uso: L'apparecchio funziona con alimentazione a batterie e collegato all'altoparlante. Il canale desiderato si sintonizza agendo sulle apposite manopole. Le stazioni radiofoniche trasmettono il segnale a bassa frequenza (voci e suoni) modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Il radioricevitore riceve il segnale e lo sintonizza ovvero preleva, dalla corrente oscillante in arrivo, il segnale a frequenza acustica da amplificare e lo ritraduce in suoni. I circuiti a reazione ricevono, amplificano e modulano il segnale per selezionarlo ovvero il triodo funge anche da oscillatore interno (circuito entodina). Le onde elettromagnetiche vengono poi ritrasformate in onde sonore dalle vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro nel cono dell'altoparlante che restituisce suoni e voci in uscita.
Notizie storiche: L'apparecchio fa parte della collezione di radio d’epoca raccolte da Domenico Cutrupi e donate dalla famiglia al Museo MILS. Si tratta di radio databili tra gli anni ‘20 e l’inizio anni ‘60. Nella sua vita Domenico Cutrupi ha acquistato a mercatini dell’antiquariato diverse radio a valvole che ha poi restaurato sia nei circuiti sia nell’aspetto, rendendole di nuovo funzionanti e fruibili. Dai primi acquisti dettati da un interesse storico/tecnico o estetico, Cutrupi ha poi organizzato una vera e propria collezione basata sull’evoluzione storica, tecnica e tecnologica di questi apparecchi. L’inizio della storia della radio parte a fine ‘800: dopo gli studi con scopi strettamente scientifici di Maxwell e Hertz sulle onde elettromagnetiche Guglielmo Marconi e A. P. Popov le utilizzarono per stabilire comunicazioni via etere anche a grande distanza. Nel 1896 Marconi presentò all'Ufficio Brevetti di Londra il suo sistema di Telegrafia senza fili, dandone pubblicamente la prima dimostrazione pratica. Nel 1901 fece la prima trasmissione di un segnale oltreoceano. L’invenzione di Marconi veicolava solo impulsi adatti al codice Morse e di non poteva trasmettere suoni. R. Fessenden fu il primo (1900) a riuscire a trasmettere a breve distanza un messaggio vocale. Nel 1904 Sir J.A. Fleming inventò la valvola termoionica (diodo a vuoto), che consentiva di amplificare i segnali e controllare la velocità di propagazione delle onde radio. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura di L. De Forest. L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. La prima trasmissione sperimentale senza fili, di voce e musica, mediante un microfono a granuli di carbone fu alla vigilia di Natale del 1906 ad opera di R. Fessenden. In Italia la prima radiotrasmissione in fonia avvenne a Roma nel 1908. Nel 1918 l'americano E. H. Armstrong brevettò la supereterodina (ideata da L. Levy l'anno precedente), un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. La radio era pronta per entrare nelle case. Nel 1920 nacquero le prime stazioni radio commerciali: KDKA e RCA e i primi esperimenti di broadcasting. In Olanda nel 1919 nacque la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra. In Italia le prime stazioni private furono attive dal 1923 e nel 1925 iniziarono le prime trasmissioni commerciali. Le radio che iniziarono a popolare le case degli americani e degli europei negli anni '20 e '30, erano delle cassette in legno, spesso dall'estetica raffinata, con alcune manopole di comando esterne, valvole montate all'esterno, antenna esterna a telaio e altoparlante a tromba come quello dei grammofoni. Erano oggetti molto costosi e la ricezione era distorta e non di qualità. Questo modello Atwater Kent 20 c è uno dei primi in cui si manifesta la ricerca estetica e la compattezza (dimensioni ridotte) nel mobile della radio. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi. Grazie alla supereterodina fu possibile la taratura della scala di sintonia in lunghezze d’onda e negli anni ‘30 comparve la scala parlante. Negli anni ‘40 iniziarono ad essere prodotti apparecchi di fattura più industriale e radioricevitori più piccoli da tenere in cucina o sui comodini. Le prime materie plastiche come la bachelite vennero usate come materiale sostitutivo del legno. L'invenzione del transistor nel 1947 nei Bell Laboratories (USA) guidati da W. Shockley, segnò la fine delle radio a valvole.
Autore: Atwater Kent Mfg Co. (costruttore) (1902-1926 ca.)
Datazione: ca. 1925
Materia e tecnica: legno / verniciatura, tecniche varie; legno / tecniche varie; metallo / levigatura, tecniche varie
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 50 cm x 14 cm x 16 cm (cassetta); 37 cm x 54 cm x Ø 37 cm (altoparlante)
Peso: 5.2 Kg (cassetta)
Peso: 5.2 Kg (altoparlante)
Collocazione
Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese
Riferimenti bibliografici
Radiomuseum 2019
radio sophie 2019
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2019)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/SW6t1-00011/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).