Telescopio rifrattore di Dollond/Megele - telescopio rifrattore mobile - astronomia

Dollond, John; Megele, Giuseppe

Telescopio rifrattore di Dollond/Megele - telescopio rifrattore mobile - astronomia

Descrizione

La montatura e il tubo del telescopio sono stati realizzati nel 1778 da Giuseppe Megele (1740-1816), meccanico dell'Osservatorio. Il tubo è un tronco di cono molto allungato, più largo verso l'estremità in cui si trova l'obbiettivo. La montatura è altazimutale, ma c'è la possibilità di renderla parallattica in quanto la piastra che porta i sostegni del tubo può essere ruotata attorno ad una cerniera orizzontale e, quindi, alzata da un lato. Un arco metallico fissato alla piastra porta sul bordo una filettatura su cui ingrana una vite senza fine che permette piccoli spostamenti per puntare l'asse orario (l'asse perpendicolare alla piastra) verso il polo Nord celeste. Sull'arco non ci sono divisioni, ma l'unica indicazione è 45°, la latitudine approssimata di Milano. Il telescopio aveva due aste che permettevano all'osservatore di eseguire, rimanendo presso l'oculare, piccoli spostamenti del telescopio in orizzontale e in verticale. Ora le aste non ci sono più, ma è rimasto il giunto cardanico e la vite senza fine per il movimento in verticale. Il semicircolo verticale su cui agisce la vite è diviso in gradi, con indicazioni numeriche ogni 10°; lo zero è in posizione centrale e corrisponde alla verticale, poi la numerazione va fino a 90° da una parte e dall'altra. Il semicircolo fornisce quindi l'altezza sull'orizzonte del telescopio e probabilmente le indicazioni venivano lette in corrispondenza di un filo a piombo fissato nel centro di rotazione. Il telescopio è montato su un cavalletto di legno con tre gambe che terminano con viti calanti. Mancano le ottiche, costruite da John Dollond (1706-1761) e giunte a Brera probabilmente attorno al 1775. L'obbiettivo era acromatico, con una lunghezza focale di 244 cm circa (8 piedi inglesi) e un'apertura di 7.6 cm circa (3 pollici inglesi). Vi era anche una serie di oculari. Dalla parte dell'oculare c'è un micrometro a filo mobile, su cui è incisa la scritta "Meghele Milano" (n. inv. 1051). Un indice solidale con la testa della vite micrometrica può scorrere su un cerchio unito al micrometro e diviso in 100 parti. L'oculare veniva fissato ad una piastrina che può essere spostata in direzione perpendicolare all'asse ottico mediante due piccole manopole. Il telescopio era posto nella sala principale dell'Osservatorio. Fu usato per osservare la Luna, i pianeti (per esempio l'anello di Saturno, i satelliti di Giove), il Sole e le eclissi, occultazioni lunari, comete.

Funzione: Il telescopio era posto nella sala principale dell¿Osservatorio. Fu usato per osservare la Luna, i pianeti (per esempio l¿anello di Saturno, i satelliti di Giove), il Sole e le eclissi, occultazioni lunari, comete.

Autore: Dollond, John (costruttore) (1758-1804); Megele, Giuseppe (costruttore) (1740-1816)

Datazione: ca. 1775 - 1778

Materia e tecnica: legno; ottone

Categoria: astronomia

Misure: 242 cm

Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Collocazione

Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Riferimenti bibliografici

Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000

Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989

Credits

Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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