Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Definizione: fondo

Tipologia: artistico

Datazione: post 1400 - ante 1950

Istituto di conservazione: Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi, Chiari (BS)

Consistenza

La raccolta di incisioni occupa un posto d'onore nella Pinacoteca Repossi e realizza realmente quanto indicato nei manuali dei raccoglitori di stampe. Oggi il fondo calcografico conta 3.000 fogli tra i quali figurano stampe originali e copie preziose dei massimi esponenti delle scuole di incisione italiana - vale a dire dei più noti maestri regionali - ed estera, comprese in un periodo di tempo che va dal Quattrocento fino ai lavori del Novecento. Varie le tecniche incisorie impiegate dagli artisti: dal bulino alla puntasecca, dall'acquaforte al punteggiato, fino all'impiego combinato di questi strumenti secondo la ricerca pittorica di ogni maestro. L'importanza della collezione si evince chiaramente da un nucleo di incisioni di maestri italiani e stranieri, databili dal XV secolo alla seconda metà del XIX, tra cui un rarissimo esemplare del Combattimento di uomini nudi di Antonio Pollaiolo, il Baccanale e La sepoltura di Cristo di Andrea Mantegna, la Deposizione dalla Croce tratta dalla Piccola Passione di Dürer, fogli di Luca di Leida e di Giorgio Ghisi, fino ad alcune stampe della serie dei Capricci di Tiepolo e opere di Rembrandt, Callot e Goya. Vi sono inoltre conservate numerose incisioni delle scuole francese, fiamminga, inglese ed italiana (secc. XVI-XIX); non mancano infine gli incisori rappresentativi del XX secolo e della contemporaneità (tra cui Max Klinger, Giuseppe Guerreschi, Floriano Bodini, Gianfranco Ferroni, Tono Zancanaro, Fausto Melotti, Federica Galli, Carlo Pescatori). Una selezione delle opere più importanti è esposta dal 2009 nella Sala delle stampe, mentre il Gabinetto delle stampe si trova al primo piano della Pinacoteca.

Notizie storico critiche

In data 25 luglio 1889 il senatore Ferdinando Cavalli indirizza da Roma una lettera alla Giunta Municipale di Chiari in cui annuncia il prossimo invio di libri "unitamente alla collezione di incisioni che sommano a 511, di cui alcune assai pregevoli". Questa sua generosa donazione costituisce per il fondo calcografico un lascito di pregevole valore, e si somma alle opere e alle stampe destinate dal gesuita Stefano Antonio Morcelli (1737-1821) e dall'avvocato Pietro Bartolomeo Repossi (1776-1854) ad arricchire la Pinacoteca e la Biblioteca create nella loro città natale. Il fondo attuale si è formato nel tempo grazie a donazioni private che continuano tutt'oggi.