Album storico-artistico delle guerre d'Italia nel 1859: 17 ritratti di personaggi distintisi in guerra, battaglie, mappe, territori di guerra

Bossoli Carlo; Perrin Ferdinando

Album storico-artistico delle guerre d'Italia nel 1859: 17 ritratti di personaggi distintisi in guerra, battaglie, mappe, territori di guerra

Descrizione

Titolo proprio: Farini

Identificazione: RITRATTO DI LUIGI CARLO FARINI

Autore: Bossoli Carlo (1815/ 1884), disegnatore; Perrin Ferdinando (notizie 1846 ca./ 1881 ca.), litografo

Cronologia: post 1860

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: litografia

Misure: 248 mm x 317 mm

Notizie storico-critiche: La stampa é parte di un nucleo di 23 litografie sciolte originariamente inserite nel volume "Album storico-artistico della Guerra d'Italia nel 1859: 17 ritratti di personaggi distintisi in guerra, battaglie, mappe, territori di guerra", edito a Torino da Carlo Perrin nel 1860 su disegni del pittore luganese Carlo Bossoli: si tratta dell'edizione italiana della serie di stampe commissionate dal londinese Day e pubblicata a Londra nel 1859 con disegni dello stesso Bossoli. Le litografie riportano scene di battaglia e ritratti a mezzo busto di sovrani, generali, figure notabili della campagna del 1859 contro gli austriaci, durante la quale il pittore seguì le truppe sardo-francesi annotando e disegnando dal vero avvenimenti e personaggi.
Luigi Carlo Farini (Russi 1812 - Quarto 1866), medico e storico proveniente da una famiglia di tradizioni patriottiche, aderì alla Carboneria e in seguito alla Giovine Italia. La partecipazione ai moti del 1843 lo costrinse all'esilio, dal quale fece ritorno nel 1844 stabilendosi in Toscana: qui si adoprò alla promozione di una serie di riforme di stampo moderato da attuare nello Stato Pontificio e nel 1845 scrisse il "Manifesto delle popolazioni dello Stato Romano ai Principi ed ai popoli d'Europa" additando a tutti i governi e sovrani europei l'illiberalità delle Corti speciali, istituite dal governo dello Stato della Chiesa. Il Manifesto fu anche occasione per chiedere una maggiore libertà di azione politica a favore dei cittadini della Romagna: il proclama divenne noto col nome di "Manifesto di Rimini".
Nel 1848, durante le elezioni del Parlamento dello Stato Pontificio, venne eletto nel collegio di Faenza e Lugo. Non prese parte ai moti insurrezionali del 1849. Ottenuta la cittadinanza piemontese, dal 1849 al 1856 fu deputato liberale e ministro con Massimo D'Azeglio, divenendo poi stretto collaboratore di Camillo di Cavour. Nel 1859, dopo la partenza del Duca Francesco V, fu nominato regio commissario di Modena; l'incarico successivo fu quello di dittatore delle province provvisorie. Fu autore dell'unificazione politica delle popolazioni emiliane e romagnole, delle quali gestì i Plebisciti d'annessione al Regno di Sardegna. Mandato nel Mezzogiorno a curarne l'annessione allo Stato sabaudo, fu nominato dittatore delle province meridionali. Dopo l'occupazione garibaldina di Napoli, nel gennaio 1861 fu creato da Vittorio Emanuele II Luogotenente di Napoli. Infine, rivestì la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia tra 1862 e 1863.
La litografia restituisce il personaggio a mezzo busto e secondo i canoni della ritrattistica ufficiale.

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Marocchi, G. (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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