Pantheon dei Martiri della Libertà

Parmiani, Enrico

Pantheon dei Martiri della Libertà

Descrizione

Titolo proprio: Eleonora Fonseca Pimentel

Identificazione: Ritratto di Eleonora Fonseca Pimentel

Autore: Parmiani, Enrico (notizie 1835-1851), incisore

Cronologia: 1851

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: bulino

Misure: 140 mm x 80 mm (parte figurata)

Notizie storico-critiche: La stampa a bulino su lastra d'acciaio, tratta da un un volumetto composto dalle incisioni estratte dai due volumi del "Pantheon dei martiri della libertà italiana" usciti nel 1851 con grande successo di pubblico e stampa, raffigura la patriota Eleonora Pimentel Fonseca (Roma, 1752 - Napoli, 1799). È stata una delle figure più rilevanti della breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799. Si dedicò allo studio delle discipline storiche, giuridiche ed economiche. Nel 1778 sposò Pasquale Tria de Solis, capitano dell'esercito napoletano. Nel 1786 si separò dal marito. Amica della regina Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, divenne la curatrice della sua biblioteca. Con lei frequentò i salotti degli illuminati napoletani, affiliati alla massoneria e in un primo tempo sostenuti dalla stessa regina. Forte fu il legame tra le due donne, ma si interruppe drasticamente con il sopraggiungere, dalla Francia, delle notizie che fecero conoscere i drammatici sviluppi della Rivoluzione. La regina progressista si sentì tradita da quegli amici che con lei avevano lavorato per una monarchia moderna e che ora propugnavano l'avvento della repubblica, e li combatté inflessibilmente, spinta anche dall'odio verso i giacobini responsabili della morte della sorella. Nell'ottobre del 1798 Eleonora fu incarcerata con l'accusa di giacobinismo. Fu liberata dopo qualche mese dai "lazzaroni", che avevano aperto le carceri per avvalersi dell'aiuto dei delinquenti comuni. Volle allora cancellare dal suo cognome il "de" nobiliare e divenne una protagonista della vita politica della Repubblica Napoletana. In primo luogo partecipò alla formazione del Comitato centrale che favorì l'entrata dei francesi a Napoli. Quando la Repubblica, nel giugno del 1799, fu rovesciata e la monarchia fu restaurata, Eleonora fu arrestata. Condotta nel carcere della Vicaria, il 17 agosto fu condannata a morte per impiccagione. La sentenza venne eseguita a Napoli, nella storica piazza del Mercato, il 20 agosto 1799.

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Museo dell'Ottocento

Credits

Compilazione: Fracassetti, Lisa (2012); Malenza, Sarah (2012)

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