Pantheon dei Martiri della Libertà

Parmiani, Enrico; Ricca, Francesco

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Pantheon dei Martiri della Libertà

Descrizione

Titolo proprio: Domenico Romeo

Identificazione: Ritratto di Domenico Romeo

Autore: Parmiani, Enrico (notizie 1835-1851), incisore; Ricca, Francesco (notizie sec. XIX), disegnatore

Cronologia: 1851

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: bulino

Misure:

Notizie storico-critiche: La stampa a bulino su lastra d'acciaio, tratta da un un volumetto composto dalle incisioni estratte dai due volumi del "Pantheon dei martiri della libertà italiana" usciti nel 1851 con grande successo di pubblico e stampa, raffigura Domenico Romeo (Santo Stefano in Aspromonte, 1796 - Reggio Calabria, 1847). Nella stampa sono indicati il nome dell'incisore (Parmiani) e del disegnatore (Ricca).
Fratello minore di Giovanni Andrea Romeo, crebbe sviluppando una profonda avversione verso ogni forma di tirannide. Svolse una imponente opera di risveglio nei liberali sfiduciati e intimoriti dalle persecuzioni. A seguito del fallimento della spedizione dei fratelli Bandiera, decise di preparare una rivolta che partisse proprio dalla Calabria. Organizzò quindi la rivolta nel settembre 1847. Ordì una trama tra Calabria, Sicilia e Basilicata; la congiura coinvolse i veterani della Carboneria. Il 29 agosto Domenico Romeo lanciò il proclama della rivolta, facendo sventolare il tricolore italiano sulla piazza di Santo Stefano in Aspromonte. Il 2 settembre, assieme al fratello Giannandrea, alla testa di cinquecento seguaci, prese Reggio Calabria, istituendovi un governo provvisorio.Tuttavia, era mancata l'unità di intenti, e il segreto era stato tradito. A muoversi furono solo i Romeo: a Messina il comitato d'azione locale si scisse in due tronconi e i patrioti più facinorosi tentarono, di propria iniziativa, una rivolta che però venne prontamente schiacciata. Le forze regie poterono quindi agevolmente concentrarsi su Reggio. La repressione fu durissima: il 15 settembre, a seguito di un conflitto a fuoco, Domenico Romeo fu assassinato e barbaramente decapitato. La sua testa fu esposta nel cortile delle carceri di San Francesco a Reggio Calabria, per due giorni, quale monito per i tanti rivoltosi ivi detenuti.

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Museo dell'Ottocento

Credits

Compilazione: Fracassetti, Lisa (2012); Malenza, Sarah (2012)

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