Attacco piemontese a San Martino

Attacco piemontese a San Martino

Descrizione

Cronologia: ca. 1850 - ca. 1874

Oggetto: stampa

Soggetto: storia

Materia e tecnica: Litografia

Misure: 596 mm. x 461 mm.

Notizie storico-critiche: L'immagine mostra le truppe di Vittorio Emanuele II mentre portano l'ultimo decisivo attacco all'esercito austrico sui colli di San Martino a Cavriana .
La battaglia di Solferino e di S.Martino (24 giugno 1859) fu una delle più singolari che ci abbia lasciato la storia; i due eserciti marciarono per ore l' uno contro l' altro senza avere reciprocamente, informazioni precise. Quando, la mattina del 24, Napoleone III impartì alle sue truppe l' ordine di marcia, riteneva di aver indicato la linea di una marcia strategica di avvicinamento al nemico, non riuscendo a supporre che gli austriaci accettassero battaglia con il Mincio alle spalle. A sua volta l'imperatore d' Austria aveva dato ordine di passare il Mincio onde arrivare alla piana di Montichiari ove gli sarebbe stato piu facile utilizzare la sua cavalleria. Perciò i due eserciti si scontrarono al di là della volontà dei comandi, in una micidiale battaglia sulle colline di S.Martino, Solferino e Cavriana.
Mentre Napoleone III assiste alle 5,30 in Montichiari, alle esequie di un generale deceduto, viene a conoscenza di essere difronte, con le sue truppe a tutto l' esercito nemico. Dal campanile della chiesa di Castilione delle Stiviere Napoleone concepisce il piano di battaglia di conseguenza ordina di saldare le unità in modo più organico e di premere contro il centro austriaco allo scopo di rompererlo. Furono gli accaniti attacchi alle alture di Solferino che portarono alla vittoria verso le due pomeridiane. Benchè le sorti della battaglia fossero già decise, queste furono rese definitive con la vittoria riportata a Cavriana, secondo un ordine preciso che l' imperatore aveva impartito. Alla sera Napoleone III dormì in Cavriana, nella casa che al mattino aveva ospitato Francesco Giuseppe.
Se Solferino fu una vittotria francese, quella di San Martino fu una vittoria italiana. Le truppe in ricognizione, comandate dal Tenente colonnello Raffaele Cadorna, si scontrarono con le avanguardie nemiche alle base delle alture di San Martino nella stessa mattina del 24. Le forze austriache lanciate in sempre nuovi contingenti nella lotta, riescono a far retrocedere i piemontesi. Dopo alterne vicende il re, vista la precaria situazione dispone che la Brigata Aosta, precedentemente inviata verso Solferino, cambi direzione nei ritorni a S. Martino; finalmete, alle 5 del pomeriggio, inizia la marcia in avanti, malgrado il vivissimi fuoco di artiglieria degli austriaci. L' avanzata di tutte le truppe, compresi i distaccamenti sparsi, si conclude con la conquista delle principali posizioni strategiche contenstate: Cascina Controcascina e Colombare. Il combattimento era durato 14 ore: sette volte le colline di S.Martino erano state prese e perse. La giornata non era ancora conclusa: il generale austriaco Benedek riceve l' ordine di ritirarsi, ma per ragioni non preciste non abbandona S. Martino. Alle 6 del pomeriggio, mentre infuriava un violento temporale, inizia l' assalto piemontese all'ultima posizione austriaca; la vittoria sarà raggiunta solo alle nove di sera.
Complessivamente tra morti e feriti furono posti fuori combattimento 16.426 austriaci e 21.648 franco-piemontesi

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Roncaia, Mariangela (1997)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2006)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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