Carica dei carabinieri a Pastrengo

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Carica dei carabinieri a Pastrengo

Descrizione

Cronologia: post 1880 - ca. 1899

Oggetto: stampa

Soggetto: storia

Materia e tecnica: Riproduzione fotografica

Misure: 487 mm x 240 mm

Notizie storico-critiche: Tra i più celebri combattimenti del 1848 un posto di particolare prestigio spetta al combattimento di Pastrengo del 30 aprile, noto per la famosa carica dei Carabinieri a cavallo (3 squadroni agli ordini del maggiore conte Alessandro Negri di Sanfront, ufficiale di cavalleria).
L'azione avvenne in occasione dell'attacco dei iemontesi alla postazione austriaca di Pastrengo ritenuta da Carlo Alberto un formidabile bastione da eliminare a tutti i costi per impedire al nemico le comunicazioni col Tirolo. Carlo Alberto si porta per l'occasione in prima linea per seguire da vicino le operazioni scortato da tre squadroni di cavalleria. Il gruppo viene colto di sorpresa da un attacco nemico: solo la prontezza dell'ufficiale Negri di Sanfront che ordina agli squadroni di lanciarsi contro il nemico evita il peggio. L'irruenza della carica, la forza irresistibile di un così ardimentoso esempio di iniziativa e la presenza dello stesso sovrano in mezzo alla battaglia si propagarono ben presto a tutta la linea di combattimento, elettrizzando le truppe e trascinandole all'assalto, così da determinare la vittoria.
Nella raffigurazione ciò che indubbiamente più colpisce è la fresca immediatezza e l'eccezionale dinamismo dell'insieme in cui ogni particolare è allo stesso tempo minutamente descritto e perfettamente rifuso ricevendo ulteriore forza ed energia, al punto che la rappresentazione trascende l'episodio storico per diventare espressione dell'idea stessa di carica militare.
La litografia riprende il dipinto di uguale soggetto datato 1880, esposto nel 1882 alla Società Promotrice di Torino, acquistato da Re Umberto I e infine donato all'Arma dei Carabinieri nel cui Museo di Roma è oggi collocato. Uno splendido bozzetto di preparazione è invece custodito nella collezione d'arte della Banca popolare di Sondrio. Giovanni Anzani, che ha studiato il bozzetto, lo data allo stesso anno del dipinto o, al più, agli anni immediatamente precedenti, comunque al periodo della maturità artistica del pittore milanese, in cui nascono quasi tutti i suoi celebri capolavori di soggetto militare.
Realismo descrittivo e sintesi scapigliata si fondono mirabilmente, per il resto, in questa raffigurazione in cui accanto all'abilità dell'artista vive ancora tutta la passione militare del vecchio garibaldino. De Albertis dipinse ancora nel 1884 un altro quadro Carica dei carabinieri a Pastrengo, di dimensioni più ridotte, presentato nel 1890 alla mostra su "La pittura lombarda nel secolo XIX" alla Permanente di Milano.
"Su di un cavallo bianco, avanti a tutti, il Capitano Conte Morelli di Popolo si volge alzando la spada, eccita all'assalto i suoi soldati che si slanciano arditamente alla carica collo sguardo rivolto verso il nemico. Anche il Tenente Cavagna si volge colla spada alzata, incitando i soldati come il suo Capitano". Così questo grande bozzetto viene descritto nel Catalogo delle opere e degli oggetti del pittore messi in vendita nel 1899.
Come la bacchetta di un direttore d'orchestra, la spada alzata del Capitano Morelli del Popolo, che galoppa sul suo cavallo volgendosi verso i suoi, è il punto di attacco e di sintesi di un trascinante crescendo che si trasmette in primo piano a tutto il vorticoso movimento dei cavalli - a lungo studiati dal De Albertis nei numerosi disegni e nella lunga osservazione diretta durante la vita militare - e sembra propagarsi alle altre analoghe scene di reparti all'attacco che si perdono orizzontalmente all'infinito in accenni sempre più sommari. "Di quei cavalli scrisse Giovanni Robustelli nel 1881 in Passeggiate ricreatrici nell'Italia artistica riferendosi al dipinto tratto da questo bozzetto vedi il fumo delle narici, senti lo scalpitio sonoro, incontri la fiamma degli occhi, tocchi il sudore del fianco percosso". Sullo sfondo, in contrasto con il dinamismo della composizione, risalta il piccolo gruppo del Re ritto sul cavallo bianco mentre osserva la battaglia.

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Roncaia, Mariangela (1997)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2006)

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