Santuario della Beata Vergine dei Miracoli
Saronno (VA)
Indirizzo: Piazza Santuario 1 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Saronno (VA)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: edificio in muratura a croce latina, a tre navate; facciata in pietra di Saltrio; soffitto a botte in stucco; tiburio in pietra rossa di Arzo, pietra chiara di Saltrio e pietra verde di Oria; cappella esterna adibita a battistero; campanile in cotto e pietra; vano presbiteriale con volta a crociera; sacrestia con volte a vela.
Epoca di costruzione: sec. XV - sec. XVII
Autori: Seregni, Vincenzo, ampliamento; Della Porta, Paolo, costruzione; Buzzi, Lelio, costruzione; Lombardo, Cristoforo detto Lombardino, costruzione; Borroni, Giacomo, costruzione; Antegnati, Benedetto, costruzione; Buzzi, Carlo, costruzione; Andrea da Milano, decorazione; Alberto da Lodi, decorazione; Luini, Bernardino, decorazione; Ferrari, Gaudenzio, decorazione; Giovenone, Giuseppe Il Vecchio, decorazione; Lanino, Bernardino, decorazione; Oggioni, Giulio, decorazione; Battista da Milano, decorazione; Ciniselli, Vincenzo, decorazione; Luini, Gian Pietro, decorazione; Luini, Aurelio, decorazione; Procaccini, Camillo, decorazione; Procaccini, Giulio Cesare, decorazione; Volpino, Francesco, decorazione; Lampugnani, Giovanni Battista, decorazione; Legnani, Ambrogio, decorazione; Abbiati, Filippo, decorazione; Bianchi, Federico, decorazione; Danedi, Stefano, decorazione; Pansa, Federico, decorazione; Lanzani, Andrea, decorazione; Morgari, Luigi, decorazione; Prestinari, Marco Antonio, decorazione; Bono, Carlo, decorazione; Bussola, Dionigi, decorazione; Marchesi, Pompeo, decorazione; Mangone, Giulio Cesare, decorazione; De Paoli, Ambrogio, decorazione; Zucchelli, Tranquillo, decorazione; Mariani, Francesco, decorazione; Mangone, Claudio, decorazione; Tibaldi, Pellegrino, progetto; Amadeo, Giovanni Antonio, progetto; Mantegazza, Paolo, decorazione; Magni, Cesare, decorazione; Sala, Francesco, decorazione; Aquino, Giovanni Battista, decorazione; Gasparetti, Vincenzo, decorazione; Tencalla, Giulio, costruzione; Legnani, Stefano, decorazione; Pogliaghi, Lodovico, decorazione; Peverelli, Francesco, costruzione
Descrizione
Il santuario di Saronno nasce, come tanti altri santuari mariani, in seguito a un evento miracoloso avvenuto in un tempo antico che le fonti lasciano nel vago. Secondo la leggenda, a un uomo di Saronno, certo Pedretto o Pierino, da tempo malato, una notte apparve in sogno la Madonna che gli promise rapida guarigione se si fosse recato subito alla 'strada croce', il piccolo piazzale esterno all'abitato dove si incrociavano quattro diverse strade: lì un'edicola conservava un'antica immagine miracolosa della Vergine, e lì la Madonna voleva che si costruisse una chiesa a lei dedicata.
La perdita di gran parte dei documenti non permette, infatti, di ricostruire esattamente le vicende iniziali del cantiere, ed è di ambigua lettura, e di incerta datazione, l'iscrizione che ricorda la posa della prima pietra del santuario, avvenuta forse nel maggio del 1498, secondo l'interpretazione più frequente, o forse nel 1493 (Zardin, 1996). L'iscrizione è scolpita sulla porta che ora mette in comunicazione la chiesa e il chiostro, e che un tempo, forse, come sostiene una tradizione critica mai messa in discussione, finora, era la porta d'ingresso del santuario (Sevesi, 1926).
Il primo documento certo relativo alla costruzione del santuario è il contratto che nel 1505 i deputati della fabbrica firmano con il lapicida Beltramo Bregno per la fornitura di materiali necessaria al rivestimento esterno del tiburio, secondo le misure e le indicazioni fornite da Giovanni Antonio Amadeo, autore del progetto (Schofield - Shell - Sironi, 1989).
Il primo nucleo del santuario, composto dal vano quadrato coperto a cupola e affiancato da due ampie cappelle laterali, dal passaggio ad arco, dal presbiterio e dalla cappella maggiore, era forse già completato attorno al 1511, quando è documentato l'acquisto di materiali per la costruzione del campanile (Rovetta, 1996); e certo era concluso nel 1525, quando Luini ricevette la commissione per gli affreschi della cappella maggiore e dell'antipresbiterio.
Sappiamo che nel 1552 iniziano i lavori per la sagrestia, affidati a Cristoforo Lombardi (Rovetta, 1996) e proseguiti, dopo la morte dell'architetto, avvenuta nel 1555, da uno dei suoi allievi, Vincenzo Seregni (Rephisti, 1996). Vincenzo Seregni diventa poi architetto responsabile della fabbrica, nel 1556; sotto la sua direzione viene costruito il corpo longitudinale a tre navate dell'edificio, a partire dai primi anni Sessanta (Rephisti, 1996).
Mancava ancora la volta a botte della navata maggiore, che era protetta semplicemente da un soffitto ligneo, e così resterà fino al 1631, quando Vincenzo Ciniselli costruirà la copertura definitiva; e mancava, soprattutto, la facciata, sostituita da una struttura provvisoria, in mattoni all'interno e all'esterno in pietra di Saltrio (Rephisti, 1996).
Il progetto per la facciata, tradizionalmente, è attribuito a Pellegrino Tibaldi, sulla base dei pagamenti che l'architetto riceve tra il 1573 e il 1577 per "stabilir la fazada", appunto, e per "haverne dato il disegno" (Gatti Perer, 1996). I lavori, però, saranno avviati solo molto più tardi, nel 1595, sotto la direzione di Lelio Buzzi: ed è difficile stabilire, in assenza di disegni autografi di Pellegrino, quanto l'architetto sia stato fedele al progetto originale.
Pochi anni dopo la conclusione dei lavori per il primo nucleo del santuario, i deputati della fabbrica decisero di avviare la campagna decorativa. Arrivano a Saronno, in rapida successione, Bernardino Luini, chiamato a compiere nel 1525 gli affreschi della cappella maggiore e dell'antipresbiterio; Andrea da Saronno nel 1528 una prima volta, e poi ancora nel 1531, per i due grandi gruppi lignei da collocare nella due cappelle poste ai lati del vano quadrato coperto dalla cupola; e infine nel 1534 Gaudenzio Ferrari, per la decorazione della cupola.
Notizie storiche
A nord dell'abitato, all'inizio del XVI sec. venne elevato l'edificio sacro con stilemi in parte bramanteschi e in parte manieristici, grazie ad un progetto a pianta centrale dell'Amadeo, eseguito da maestranze locali.
Tra il 1511 e il '16 fu eretto il campanile da Paolo della Porta.
Bernardino Luini viene chiamato nel 1525 ad affrescare la cappella maggiore e l'antipresbiterio; Gaudenzio Ferrari nel 1534 per decorarne i pennacchi e la cupola costruita sul modello di quella di S. Maria presso S. Celso a Milano.
Tra il 1556 e il 1566 c'è l'intervento di Vincenzo Seregni per l'ampliamento in senso longitudinale dell'impianto originario.
Nel 1596, Lelio Buzzi con supervisione di Pellegrino Tibaldi innalza la facciata, nella quale vengono inserite sculture e statue, tra cui quelle del coronamento con Madonna e quattro angeli del 1658 del Bussola e Bono.
Nel 1822 sul piazzale antistante la chiesa venne su un altare del Canova venne posta una deposizione in marmo di Pompeo Marchesi.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: Il Santuario è aperto sia nei giorni feriali che festivi
- dalle ore 16.00 alle ore 18.30
Come raggiungere il Santuario:
- Strada Statale Varesina, n° 233
- Autostrada A9 Milano Laghi per Como-Chiasso (uscita Saronno)
- Ferrovie Nord Milano
(Stazione Saronno Centro)
Per informazioni o visite guidate:
Tel. 02/960.30.27 - Fax 02/960.50.89
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Aggiornamento: Tasca, Anna (2014)
Descrizione e notizie storiche: Monaco, Tiziana; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella / Jaca Book; Fusetti, Alfredo; Tasca, Anna
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00021/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).