Unità compresa in: Corrispondenza tra Gaetano Cattaneo ed Enrico Sanclemente

Gaetano Cattaneo ad Enrico Sanclemente ([1810 ottobre 10])

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Segnatura definitiva: 6

Tipologia unità: Unità documentaria

Tipologia documentaria: Lettera

Supporto: Cartaceo

Descrizione estrinseca: Unità documentaria, copia di lettera

Data topica: [Milano]

Note: (42) L'archeologo e collezionista inglese James van Millingen nacque a Londra nel 1775, da una famiglia di origine olandese, compì i suoi studi a Westminster e successivamente, con l'aiuto di un amico del padre, il Dr. Cracherode, approfondì la conoscenza della filologia, dell'archeologia e delle discipline classiche in generale. Dopo la rovina economica della sua famiglia, conseguente alla Rivoluzione Francese, si stabilì in Italia, dove, a partire dal 1813, pubblicò diversi studi di contenuto archeologico, fra i quali i celebri Ancient inedited monuments of grecian art, editi tra il 1822 ed il 1826 in due serie dedicate, rispettivamente, a vasi dipinti ed a statue e bassorilievi. L'opera gli diede successo e fama tra i contemporanei e gli aprì le porte delle principali società erudite del tempo. Morì a Firenze nel 1846. Millingen cedette al Gabinetto numismatico di Brera diverse serie di monete, tra cui 1700 esemplari greci, entrati nella collezione braidense nel 1808 (LA GUARDIA 1985, nn. 27, 36, 44; RICCI 1916, p. 2). Sugli acquisti di monete provenienti dalla raccolta van Millingen, effettuati a varie riprese, si vedano anche il rapporto inviato da Cattaneo alla Direzione Generale delle Monete il 2 luglio 1810 (con allegata distinta degli esemplari greci e romani spediti da Millingen a Milano il 20 marzo ed il 20 maggio precedenti) ed il prospetto delle monete greche di proprietà di Millingen mancanti al Gabinetto di Brera, trasmesso da Cattaneo alla Direzione Generale delle Monete in data 15 ottobre 1810 (Corrispondenza interna, II, 1810, nn. 72 e 105). Fra le pubblicazioni numismatiche di J. van Millingen, ricordiamo: "Requeil de quelques médailles grecques inédites", Roma 1812; "Ancient Coins of greek Cities and Kings, from various collections, principally in Great Britain", Londra 1831; "Sylloge of ancient unedited coins of greek cities and Kings, from various collections", Londra 1837; "Considérations sur la numismatique de l'ancienne Italie", Firenze 1841 (per un elenco dettagliato, cfr. LIPSIUS 1977, Suppl., p. 90). (43) Il "giro vizioso", cui si accenna, consistette probabilmente nell'indirizzare l'offerta delle monete di Millingen in via diretta al Vicerè, come apprendiamo dagli Annali manoscritti di Cattaneo (Annali 1815, p. 13): "Appena era consumato l'acquisto del Museo Carigliano, che giunse da Parigi l'eruditissimo Archeologo Inglese Giacomo Millingen perito conoscitore, possessore, e negoziatore pur'anco di rarità numismatiche. Avea egli recato in Italia una collezione di 1700. Medaglie Greche di Popoli, di Città, e di Re nell'intenzione di collocarla presso alcuno dei varj Musei Italiani. Fattane da lui la proposizione direttamente al Principe Vice Re, col mezzo del Tesoriere della Corona [cioè Michel Hennin], dilettante di Numismatica, e suo Amico, non andò guari, che mi venne ordine di esaminare l'offerta collezione e di pronunciare sulla convenienza del di lei acquisto. Ne scorsi il Catalogo inviatomi, ed ebbi luogo di ammirare la copia insegne di Città, non che di Re di rarissimo reperimento, che comprendeva: ne contento di ciò recatomi a conoscere oculatamente le medaglie medesime ne riconobbi eziandio la dominante conservatezza. Consigliatone, com'era naturale, l'acquisto, con tanta maggior fiducia, in quantocché vi travviddi inclinato il Principe stesso, non passarono due giorni, che mi venne ordinato di concludere la trattativa con quella maggior riduzione del prezzo richiesto, che mi fosse stata possibile. Nè assunsi l'impegno, ed ottenuta una diminuzione di lire L. 4.000, sopra il prezzo di ventiquattro mila che se ne esigevano nè fu stipulato, e consumato l'acquisto del fondato Gabinetto, e con invidia non lieve dei conoscitori". (44) Cioè 254 monete greche (LA GUARDIA 1985, n. 173). Edwuard Dodwell fu celebre antiquario inglese. Nato nel 1764, tra il 1801 ed il 1806 intraprese diversi viaggi, con meta principale la Grecia, ma anche l'Italia, dove decise di stabilirsi definitivamente. Morì a Roma nel 1832. Dodwell fu membro di Accademie storico - artistiche ed autore di varie pubblicazioni, tra cui un "Classical and topographical Tour through Greece, during the years 1801, 1805 and 1806", Londra 1819, in 2 volumi. Realizzò pure una splendida raccolta di vedute della Grecia, che furono pubblicate nel 1834 a Parigi dai librai Treuttel e Wuertz con il titolo di "Vues et Descriptions de constructions cyclopéennes et pélasgique trouvées en Grèce et in Italie, et de constructions antiques d'une époque moins reculée, d'après les dessins de feu Edward Dodwell, ouvrege destiné à servir de supplément à son ouvrege classique et topographique en Grèce pendant les années 1801, 1805 et 1806". (45) Cattaneo conobbe di persona Sestini poco dopo, durante una sosta a Firenze in occasione del viaggio di studio compiuto per conoscere le principali collezioni numismatiche italiane nel novembre e dicembre 1810. In quello stesso anno Sestini, sopo un breve periodo trascorso a Parigi, era rientrato in patria e sperava di stabilirvisi definitivamente con qualche incarico governativo, come quello di bibliotecario ed archeologo di corte, che gli sarà in effetti concesso da Elisa Bonaparte, Granduchessa di Toscana. Durante il suo viaggio di studio, Cattaneo effettuò diversi acquisti di monete, medaglie e libri, per un elenco dei quali si veda: Corrispondenza Interna, III, 1811, n. 3. Di ritorno a Milano, iniziò con Sestini un lungo rapporto epistolare, che si protrasse dal febbraio 1811 fino al 1831 (cfr. nota 54). Per il "distinto personaggio" cui i volumi del Sestini avrebbero dovuto essere destinati, cfr. nota 55.

Numero corda: 6

Contenuto:

Con mio dispiacere non ho potuto prima d'ora riscontrare il graditissimo di Lei foglio 1.° C.[orren]te[.] Ella vorrà però meco essere indulgente quando saprà che l'oggetto delle mie occupazioni in questi giorni fu l'acquisto delle belle medaglie greche da lei cedute all'amico comune Millingen (42). Avendo trovato sotto questo momento molte difficoltà presso il governo, mi convenne fare un giro vizioso, perché non isfuggisse alle mie ricerche un sì prezioso materiale, reso tanto più interessante dalle recenti erudite di lei illustrazioni. Non avendo potuto però riportare una compiuta vittoria ho procurato almeno, ritenuta intera la serie delle medaglie dei Re, di estrarre da quella delle Urbiche le più interessanti, e quelle i cui nomi mancavano alla di già imponente lista del Gabinetto Milanese (43). Per appendice poi alle di lei medaglie, che a' miei occhi hanno un pregio di più, per averle appartenuto, ho acquistato anche la serie di Dodwell (44), ch'Ella conosce sicuramente, giacché ne ha pubblicato diversi tipi. Ben volentieri io prenderei pel Gab[inett]o il VII. e l'VIII. vol.[ume] di Sestini: ma non saprei a chi dirigermi, non essendo in relazione nè coll'autore, nè tampoco col distinto personaggio cui sono destinati (45). Se io sapessi con certezza dove l'Ab[at]e Sestini si ritrova, coglierei volentieri una tale occasione per attestargli la mia stima. L'amico Millingen qui presente m'incarica de' suoi complimenti, ai quali unisco le propeste &c.

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