Borghi di Lombardia: Pescarenico (LC)

 

 

Veduta di Pescarenico ambito lombardo

Veduta di Pescarenico, ambito lombardo. (post 1850 – ante 1899)

Il borgo di Pescarenico si trova a margine della strada che, all’uscita di Lecco, prosegue in direzione di Bergamo, sviluppandosi lungo la riva sinistra dell’Adda in un’area che ha subito, nel secondo dopoguerra, un intensivo sfruttamento a fini industriali. Ciò rende ancor più apprezzabile il fatto che abbia mantenuto il tipico reticolo di viuzze delimitate da edifici bassi e tozzi che, nonostante i molti rimaneggiamenti subiti, conservano le caratteristiche proprie dell’architettura spontanea del XVII-XVIII secolo.

Piazza Era

Piazza Era

Percorrendo gli stretti vicoli si sbocca in piazza Era, sulla riva del fiume, dove si affaccia “casa Monti“, contraddistinta da un elegante loggiato che ha valso all’edificio il soprannome di “conventino”. . E’ questo il luogo in cui i pescatori mettevano “qua e là ” “tramagli” e “reti tese ad asciiugare…” (Promessi Sposi, cap. IV). Alcuni toponimi, come “Piazza del pesce“, ricordano l’antica attività che in passato caratterizzava il villaggio, mentre “Via battello” evoca il nome “batell”, riferito alla tipica imbarcazione lariana con i cerchi nota come “lucia” in omaggio alla principale protagonista femminile del romanzo manzoniano.

Casa Monti

Casa Monti

Su una barca simile, infatti, Alessandro Manzoni fece pronunciare alla giovane donna la celebre frase: “…Addio monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo cime ineguali“. Poco oltre, al termine di un vialetto fiancheggiato da salici piangenti, un grande sasso, posto in corrispondenza dell’antica foce del torrente Bione (uno dei torrenti che, insieme al Caldone e al Gerenzone, attraversano Lecco), ricorda il punto in cui lo scrittore ambientò l’attraversamento dell’Adda narrato nell’VIII capitolo del romanzo. Non distante, ma al di fuori del tracciato del vecchio borgo, si trova il convento già cappuccino di “padre Cristoforo”. Esso è addossato alla chiesa dei SS. Materno e Lucia, che fu edificata a partire dal 1576 di fianco al più antico oratorio di S. Gregorio.

Notizie storiche

Secondo gli Statuti dell’antica Comunità di Lecco, Pescarenico era unita al borgo centrale fortificato. In passato fu abitata dalle famiglie che detenevano il diritto di esercitare la pesca nel tratto dell’Adda tra i due laghi di Lecco e Garlate. Tutta questa zona, infatti, era pescosissima e, nel Seicento, era disseminata di gueglie e legnai, cioè trappole e fascine piantate nel fondo per facilitare la pesca e dare rifugio ai pesci.

Via del borgo

Via del borgo

Oggi alcune famiglie continuano ad esercitare l’attività della pesca professionale e sono presenti trattorie e ristoranti tipici che propongono le tradizionali ricette lecchesi a base di pesce di lago. Il rettifilo di Corso Martiri della Liberazione, che insiste sul tracciato di penetrazione dell’antica strada per Bergamo, separa il borgo dalla trafficata piazzetta su cui si affaccia la chiesa dei SS. Materno e Lucia, alla quale si addossa il convento già dei cappuccini.


Questo, edificato a partire dal 1576 e trasformato in caserma per le truppe francesi all’epoca delle soppressioni degli ordini religiosi, nel 1798, fu venduto a privati nel 1810. Attualmente versa in difficili condizioni conservative; tra le scarse tracce dell’originaria struttura si distinguono il loggiato, sul lato del cortile adiacente alla chiesa, che veniva utilizzato per la conservazione delle noci, e il campaniletto di foggia triangolare, ripristinato nel XVIII secolo.

Degno di nota risulta l’edificio di culto, al cui interno si segnalano pregevoli opere, come la bella tela di Giovan Battista Crespi, detto Cerano, raffigurante la SS. Trinità che appare a S. Francesco d’Assisi e a S. Gregorio Magno, sulla destra, e l’altare ligneo neoclassico di una cappella laterale, a sinistra, che ingloba nove composizioni di età barocca con i Misteri Gloriosi e due Storie francescane, realizzate in cera policroma da un artista dell’Italia meridionale tra il Sei e il Settecento.

VEDUTA DI PESCARENICO Bezzi Bartolomeo (attr.)

Veduta di Pescarenico – Bezzi Bartolomeo (attr.) post 1900 – ante 1949

Il testo è tratto da BellaLombardia. L’app è disponibile per dispositivi con sistema operativo Android e iOS ed è scaricabile gratuitamente da Google play e App Store (momentaneamente non disponibilie).

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Pubblicato: 4 Marzo 2019 [cm]