Lombardia Beni Culturali
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Cartula vinditionis

1115 febbraio, Bergamo.

Lanfranco del fu Pietro, di Lallio, dichiara di aver ricevuto da Landolfo del fu Orso, di Bergamo, sette soldi di denari d'argento quale prezzo della vendita di una terra bruhalia con un albero di castagno sita in Lallio, località in Quize. Lanza, moglie di Lanfranco, agente col consenso di questi, s'impegna a non avanzare rivendicazioni di sorta sul terreno oggetto della vendita, ricevendo per la sua promessa una creuixina a titolo di launechild.

Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 575 F (A). Nel verso, di mano del sec. XII: 'In Lal[i]o'. Segnatura settecentesca: '1115'.
La pergamena, in discreto stato di conservazione, presenta solo piccole macchie d'umidità lungo il margine laterale sinistro e lievi scolorimenti dell'inchiostro in corrispondenza delle antiche piegature.
Benché non sia stata presa in considerazione da MENANT, Une vie ordinaire, crediamo che la cartula in questione vada inserita nel già folto dossier documentario relativo a Landolfo Camerario di Bergamo e alle sue numerose iniziative di accumulo fondiario condotte a partire dal 1102 nei territori dell'alta pianura bergamasca contigui al capoluogo. Al di là del fatto che, oltre a Landolfo, non è attestato alcun civis bergamasco figlio di un defunto Orso nel primo scorcio del XII secolo, l'acquisizione di terreni in Lallio (oltre che a Grumello del Piano) da parte del Camerario, infatti, rientra senz'altro in una politica di concentrazione patrimoniale attivamente condotta in questo stesso torno di anni, come altre carte di sua spettanza consentono di rilevare (cf., in particolare, docc. nn. 53 e 58 di questa silloge). D'altronde, presupporre che sia proprio il ricco possidente bergamasco il destinatario della vendita qui documentata consentirebbe di giustificare la conservazione nel tabularium di Astino della presente cartula, entrata con ogni probabilità come munimen in seguito alle donazioni di tutte le proprietà di Landolfo stesso in Grumello e Lallio effettuate in favore del monastero in due riprese, fra il febbraio 1119 e l'aprile 1127 (cf. Le carte, II, rispettivamente doc. n. 5 e doc. n. 59).
Circa il rogatario cf. nota introduttiva a doc. n. 21.

(SN) Hanno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi mill(esimo) centesimo quintodecimo, mense febroari, in|d(ition)e octava. Constat me Lanfrancus, filius quondam Petri, de loco Lalio, qui vixit lege Longobardorum,| accepissem sicuti et in presentia testium manifestus sum quod accepi a te Landulfo filio quondam Ursoni, de | civitate Bergamo, argenti denarios bonos sol(idos) septem, finito pretio, sicut inter nos convenimus, pro petia una de terra | bruhalia cum arbore uno de castaneo supra iuris mei que abere viso sum in s(upra)s(crip)to Lalio, iacet a Quize: a mane |Arnulfi, a meridie Mauro, a sera Sancti Alexandri, a (a) similiter, omnia quicquit m(ih)i ibi pertinet in integrum. Que autem s(upra)s(crip)ta pe|tia de terra, qualiter (b), cum superiore et inferiore seu cum ingresu et accesione sua in integrum a presenti die in | tua qui supra Landulfi et cui tu dederis tuisque heredibus persistat (c) potestate, iure proprietario nomine, abendum et | fatiendum exinde quicquit volueritis, sine omni mea qui supra Lanfranci et heredum meorum contrad(ition)e. Quidem spon|deo atque promitto ego qui supra Lanfrancus, una cum meis heredibus, tibi qui supra Landulfi et cui tu dederis tuisque here|dibus s(upra)s(crip)tam vind(ition)em, sicut supra l(egitur), omni tempore ab omni homine defensare; quod si defendere non potuerimus aut si contra | cartulam agere quesierimus, tunc pro in duplum s(upra)s(crip)tam vind(ition)em vobis restituamus sub estimatione in consimili loco. |Quia sic inter nos convenimus. Actum in s(upra)s(crip)ta civitate Bergamo. Signum # manus s(upra)s(crip)ti Lanfranci qui hanc cartulam vind(iti)onis fieri rogavit. Signum ### manuum Alberti, Alberti, Auprandi testium. (SN) Ardericus notarius et iudex scripsi, post traditam complevi et dedi. Lanza coniux Lanfranci, | per eius consensum, in hac cartula manum posuit ad confirmandam, tibi Landulfi vel cui tu dederis | in oblicata .XX. sol(idos) pena si umquam causaverit, launechild creuixnam inde accepit (d).


(a) Così A, per assenza dell'espressione formulare montes o simili.
(b) Così A, per assenza dell'espressione formulare supra legitur o simili.
(c) A persista(n)t, con trattino abbeviativo per la nasale soprascritto, qui e nel seguente potestate(m).
(d) -cepit nel rigo sottostante, presso il margine destro.

Edizione a cura di Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di Gianmarco De Angelis

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