Lombardia Beni Culturali
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Refutatio

1169 novembre 25, Brescia.

Otto Lippa e Bresciana, sua moglie, rinunziano in favore dei fratelli Lanfranco Gizola e Guiberto alla loro porzione di ciò che avevano acquistato dalla badessa di S. Giulia e dagli officiali di S. Daniele in Castello, ricevendo in cambio per la refuta venti denari di vecchia moneta milanese.

Originale, ASMi, AD, pergg., cart. 84 (fasc. 40b) [A]. Regesto Astezati, pp. 208, 298 (alla data 1179 novembre 26). Altro regesto, Catalogo, III, fasc. 62 (all'anno 1179). Nel verso, soltanto annotazioni di epoca moderna, tra cui segnatura Astezati: B fil. 6 n. 32.

Nonostante qualche modesta abrasione, la pergamena si presenta complessivamente in buono stato di conservazione.
I forellini di cucitura, visibili nel margine inferiore, denunziano la congiunzione di questa a un'altra pergamena.
Per quanto riguarda la datazione cronica indicata nel dettato, l'anno 1169 è stato corretto da 1179 (per cui cf. nota b), e anche l'indizione presenta un intervento che, sempre dall'anno 1179, la riconduce all'anno 1169 (cf. nota c). Tutto porta a credere che gli interventi di correzione siano stati operati per retrodatare il documento: infatti il giorno della settimana indicato (domenica) è quello corrispondente alla data vergata prima di subire la correzione, mentre nel 1169 il 25 novembre cade di martedì. A possibile conferma di ciò, può essere tenuto conto di come l'attività di Corrado sia attestata con discreta continuità solo a partire dal 1174 (cf. Repertorio dei notai).
Circa il contenuto, cf. nota introduttiva al doc. n. 115.

In Christi nomine. Die dominico qui est de mense nove(m)br(is), .VII. kalend(arum) decembr(is). In civitate Brixia. | Presentia horum hominum quorum nomina subter l(eguntur), Otto Lippa et Brixiana, iugales, refuta|ver(unt) in manibus Lanfranci Gizole et Guiberti fratribus suam partem adquisti nominatim quod fece|runt (a) (1) ab abbatissa Sancte Iulie et ab oficialibus Sancti Danielis Castello. Eo vero modo fecere hanc | refutacionem ita quod amodo in antea taciti et contenti exinde permanere debent adversus predictos | fratres et suos heredes et cui dederint; si vero taciti et contenti omni te(m)pore non permanserint, obliga|ver(e) se suosque heredes c(on)posituros querimoniam in duplum et insuper firmum stare. | Ob hanc refutacionem acceper(unt) a predictis fratribus .XX. den(arios) den(ariorum) M(ediolanensis) v(eteris) m(onete). Actum est hoc anno Domini | .MCLXVIIII. (b), indic(ione) (c) secunda. Interfuer(e)Andrea et Iacobus Ribaldi et Homodei testes.
(SN) Ego Conradus notarius sacri palacii rogatu genitoris mei Guidonis Bracii (d) | scripsi.


(a) A fecerut, senza alcun segno abbr. per la nasale.
(b) A .MCLXXVIIII. con il secondo X eraso (cf. nota introduttiva).
(c) Segue .X. depennato (cf. nota introduttiva).
(d) Segue, prima della fine del rigo, int(er)fui depennato ed espunto.

(1) Doc. n. 194.

Edizione a cura di Irene Rapisarda, Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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