Lombardia Beni Culturali
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Breve guadie

1105 gennaio 24, San Sepolcro.

Lucio di Varano, figlio del fu Ambrogio, dà wadia ad Ariberto del fu Lanfredo de porta Orientali, di Milano, che quando Daiberto di Varano, figlio minorenne del fu Agimaldo, avrà raggiunto la maggiore età, dovrà perfezionare una carta <di vendita> relativa a tredici appezzamenti di prato, campo e bosco, ponendo come fideiussore Adamo di Varano, figlio del fu Daiberto.

Originale, ASMi, AD, pergg., cart. 312, n. 8 [A]. Copia Bonomi, 19, n. 8. Regesto: Giorgi, Registro, p. 1014 e Rubrica, c. 18v. Nel verso, annotazioni di mano del sec. XV-XVI e del sec. XVIII (negozio giuridico, data cronica, ubicazione del bene in oggetto e segnatura); riferimenti agli Exemplaria diplomatum del Giorgi; annotazione del Bonomi: MCV; segnatura del sec. XIX in. in lapis.

La pergamena presenta leggere macchie lungo il margine laterale destro, in corrispondenza del quale si notano anche dei piccoli segni di rosicatura.

I dati cronologici non concordano nè ipotizzando l'impiego, da parte del notaio, dell'anno a nativitate e dell'indizione settembrina (adottati correttamente da Girardo in altri documenti: cf. ad es. docc. nn. 5, 8, 9, 14, 22, 26, 29), nè immaginando il ricorso ad altri stili: il 24 dicembre 1104, infatti, cade di sabato, non di lunedì (e di domenica nel 1105). Il notaio è probabilmente incorso in un errore materiale: l'ipotesi che lo sbaglio sia consistito nel dichiarare il giorno di lunedì in luogo di sabato, sembra meno verosimile rispetto alla proposta avanzata dal Lucioni (LUCIONI, La cella di S. Sepolcro, p. 395 nota 3), qui accolta, secondo il quale Girardo avrebbe dichiarato kalendas genuarii in luogo di kalendas februarii; così corretta la data porta al 24 gennaio 1105, un lunedì appunto, e si accorda anche con quanto dichiarato nell'escatocollo: Factum est hoc anno ab incarnacione Domini nostri milleximo centeximo quinto, mense genuario, indicione terciadecima.
Il monte S. Sepolcro della data topica consiste in una leggera elevazione del terreno al confine tra i territori di Ternate e Comabbio, nell'attuale località di S. Sepolcro in comune di Ternate (LUCIONI, La cella di S. Sepolcro, pp. 395-396 nota 4). La posizione di confine risulta anche dalle espressioni impiegate in altri documenti per indicare l'ubicazione della chiesa: nel maggio 1026 la chiesa è citata come fundata in finita Trinate et Comabio (Gli atti privati, II, n. 143) e la medesima espressione ritorna anche in altri documenti del sec. XII qui editi (cf. docc. nn. 106 e 112).

(SN) Die lune quod est nono die kalendas genuario (a). In munte Sancti Sepulchri (b), prope ecclesia. Presencia bonorum ho|minum quorum nomina supter l(eguntur) dedit wadia Lucio, filius quondam (c) A(n)broxi, de Varanno (d), et posuit fideius|sor Adam fili(um) quondam Daiberti, de eodem loco Varano, in tali tinore sicut ic supter l(egitur), tibi Ariberto, filio quondam | Lanfredi de porta Orientali civitatis Mediol(ani), ita ut quando Daibertus infantulus, filius quondam | Agimaldi, de eodem loco Varano, venerit ad legiptimam etatem, debebit facere cartam talem qualiter iudex | laudaverit nominative de pecie tredecim de pratis et due de campis et una de silva cum areis suis. Est prima | pecia, iacet ubi Gagio d(icitu)r tabul(as) ------, a mane (e) A(n)broxi, a sero Algerio; secundo iacet ibi prope tabul(as) ---, | a mane heredes Litifredi, a sero Sancti A(n)broxi; tercio iacet ibi, tabulas -------, a mane Sancti A(n)broxi, a sero Lucio; quarto, prato | et busco insimul, iacet ibi prope, tabulas ------, a mane Sancti Victoris, a sero heredum Bregonzi; quinto, prato cum busco, | iacet ibi prope, tabulas ------, a mane heredes Bregonzi, a sero Algeri; sesto prato iacet ibi prope, a mane Algeri et Sancti Ste|fani, a sero Sancti A(n)broxi; septimo iacet ibi prope, a mane Sancti A(n)broxi, a sero Lucio, est tabulas -----; octavo, | prato (f) cum busco, iacet ubi Salice da Gagio d(icitu)r, tabulas -------, a mane Sancti A(n)broxi, a sero laco; nono ia|cet ubi Zani d(icitu)r, tabul(as) ------, a mane Otonis, a sero laco; decimo iacet ubi Marita d(icitu)r, tabul(as) -----, | a mane Sancti A(n)broxi, a sero laco; undecimo iacet ubi (g) suptus Vico d(icitu)r, tabulas -----, a mane Sancti Petri, a sero lacus; | duodecimo iacet ubi Credacio d(icitu)r, tabulas ------, a mane Sancti (h) A(n)broxi, a sero laco; terciodecimo iacet | ibi prope, tabulas -----, a mane Sancti A(n)broxi, a sero laco. Prima pecia de campo iacet (i) ubi Rovole d(icitu)r, tabulas ---, | a mane via, a sero Sancti A(n)broxi; secundo campo ubi Limidi d(icitu)r, tabulas (l), a mane Sancti A(n)broxi, a sero via; predic|ta silva cum area sua iacet ubi Baruncelli d(icitu)r, tabulas -------, a mane Lucioni, a sero Sancti A(n)broxi (m). | Factum est hoc anno ab incarnacione Domini nostri milleximo centeximo quinto, mense genuario, | indic(ione) terciadecima. Actum in loco in Munte Sancti Sepulchri (n), prope ecclesia. Feliciter.
Signum ++ manuum Lucionis et Adammi, qui hunc brevem ut supra fieri rogaverunt.
Signum +++ (o) manuum A(n)broxi magistri de Marcale et Petrus magistri de Varano et Anbroxio de | Nariolo et Rimizo da Pino et Obizo et Ardeciono testium (p).
(SN) Ego Girardus notarius sacri palaci (q) scripsi, postraditam c(om)plevi e dedi.

(a) -o corr. su -i
(b) A Sepuchri
(c) Segue quondam cancellato mediante spandimento volontario dell'inchiostro.
(d) Così A, qui e nelle successive occorrenze.
(e) -a corr. da altra lettera, forse e
(f) Segue -ia-, erronea anticipazione del successivo iacet, parzialmente cancellato mediante spandimento volontario dell'inchiostro.
(g) A om. ubi
(h) -i corr. su altra lettera.
(i) iacet (con et in nesso) iterato.
(l) Il notaio omette di lasciare lo spazio per l'inserimento della misura.
(m) A Abroxi senza segno abbr.
(n) A Sepulhcri
(o) Il numero dei segni non corrisponde a quello delle persone.
(p) testium iterato.
(q) Segue tra, erronea anticipazione del successivo tradita, espunta.

Edizione a cura di Marta L. Mangini
Codifica a cura di Marta L. Mangini

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