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7. Francesco Sforza ad Angelo Alamanni 1449 aprile 6 Figino

[ 18r] Figini, die vi aprilis 1449
Franciscus Sfortia, et cetera (a).
Ordini et modi per nui dati ad Angelono Alamanno, castellano dela rocha de Tertona (1), li quali lui deve firmiter et inviolabiliter observare et adimpire et in cosa alcuna non contrafare per niuno modo, videlicet:
imprimis, de tenere et con ogni cura, studio et vigilantia guardare la dicta rocha ad nome, fidelità et obedientia nostra, et quella per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia in scriptis et senza lo contrasigno che havimo con lui.
2°, de non receptare in la dicta rocha da doe persone in suso senza nostra licentia et, quando volerimo che in la dicta rocha recepte gente alcuna, la littera che gli scriverimo serà soctoscripta de nostra propria mano, como sta qui de socto, et in quella littera serà la corniola grande dentro con la cera rossa, secondo sta qui de sopra.
3°, che lui non possa ussire fuora dela dicta rocha, cioè fuora delo ponte de quella, socto pena dela testa, et che tenga tucte le soe paghe et fanti che è tenuto tenere, li quali siano boni et fidati.
4°, de fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri, directi et fideli castellani verso loro signori (b).
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(a) Posti in folio 54 in alto a destra.
(b) La lettera è depennata con un tratto obliquo a penna.

(1) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 681), ma Angelo Alamanni non compare tra gli officiali elencati.