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376. Francesco Sforza a Bartolomeo Anguissola 1452 luglio 27 Gabbiano

Francesco Sforza vuole che il conte Bartolomeo Anguissola ammonisca il figlio Onofrio e gli faccia restituire quanto ha portato via a Giovanni Anguissola, che è anche da lui molestato nel possesso degli appezzamenti che ha nel territorio di Scrivolano.

[ 60v] Comiti Bartholameo de Angoosiolis.
Siamo avisati, sì per littere del locotenente et potestati nostri de Piasenza, como da miser Iohanne Angossiola deli remcresimenti fa meser Honofrio, vostro figliolo, in turbare dicto meser Iohanne in la possessione de certe petie de terra, posite nel loco del territorio de Scrivolano, ala possessione dele quale dice essere stato longissimi tempi soy antecesori luy pacificamente et, ultra questo, facendo dicto meser Iohanne condure uno carro de vino dal dicto loco de Scrivolano a Vigulzono per esso messere Honofrio gli sono tolti el vino, li boy e lo carro, dele quale cose ne pigliamo grandissima admiratione, ni intendemo per modo veruno comportarlo. (a) Pertanto ve scrivemo et carichemo pur assay habiati da voy dicto messer Honofrio, vostro fiolo, et talmente lo admoniati che al restituischa al prefato messer Iohanne quanto gli ha tolto et, se da luy se pertende dovere havere cosa veruna, domanda con la via dela resone, che molto ben gli sarà administrata, certificando che non si contenendo da tale insolentie meser Honofrio gli provederemo nuy per forma che conoserà non le vogliamo, a[n]ci l'habiamo exossissime. Ex nostro felici execercitu (b) apud Gabianum, die xxvii iulii 1452.


(a) A margine sinistro: pro Iohanne Carlo de Anguissiolis.
(a) Così in A.