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423. Francesco Sforza al podestà e ai consoli di Fiorenzuola d'Arda 1452 agosto 5 Quinzanello

Francesco Sforza comanda al podestà e ai consoli di Fiorenzuola d'Arda di tener conto delle lamentele di alcuni abitanti del luogo, che sostengono di essere stati condannati ingiustamente. Se così è, revochino ogni condanna.

[ 68v] Potestati et consulibus Fiorentiole.
Ve mando incluxa la supplicatione de alcuni homini de Fiorenzola per la quale intenderiti la querela n'è fata per parte loro, perché indebitamente e contra il debito de rasone dicono essere comdemnati, et perché a niuno dè essere facta iniuria, ve scrivimo et comandemo vogliati havere bona (a) advertentia in questo, et essendogli facto cosa alcuna indebitamente et contra rasone, fatilla libere revocare per forma no[n] gli remanga iusta casone de condolerse. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die quinto augusti 1452.


(a) Segue providentia depennato.