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719. Francesco Sforza al capitano di Melegnano 1452 ottobre 3 Leno

Francesco Sforza scrive al capitano di Melegnano di sembrargli opportuno che la vertenza contro Bartolomeo da Groppello, oste dal Falcone del Ponte da Milano di Melegnano, contro il quale ricorrono Agostino Caci e Giacomo Palferro, venga risolta con un compromesso di uno o più amici della parti. Se ciò non avvenisse e gli constatasse la verità di quanto espongono i ricorrenti, ponga costoro nel possesso dell'osteria.

Capitaneo Melegnani.
Per l'inclusa supplicatione intenderay la lamenta fano Augustino di Cacii et Iacomo Palferro contra Bartolomeo da Cropello, hostero dal Falcone del Ponte da Mediolano de quella nostra terra de Melignano, et per casone del'hostaria. Pertanto, parendo a nuy questa differentia piutosto per via amicabile che de litigio si deba conoscere et terminare, te scrivemo et committemo habi da ti le parte nominate in essa supplicatione et le astrengi a fare compromesso in uno amico o più, da fire ellecti per le dicte parte, li quali amicabilmente componano questa causa in modo habia buono et debito fine. Et quando non si potessero accordare a tal compromisso, che constandote le cosse narrate in essa supplicatione essere vere, riponi dicti supplicanti ala possessione et tenuta dela dicta hostaria cum le massaricie et ogni altra cosa descripta in lo strumento dela investitura, per modo che la iustitia habia loco, procedendo alla expeditione de queste cose summariamente et expeditamente, senza litigio alchuno, ad ciò che le parte non si vengano a frust[r]are in fatica et spexa. Data in nostris felicibus castris apud Lenum, die tertio octobris MCCCCLII.