Registro n. 10 precedente | 825 di 1018 | successivo

825. Francesco Sforza a Sigismondo Pandolfo Malatesta 1452 ottobre 29 Calvisano

Francesco Sforza informa Sigismondo Pandolfo Malatesta che, avendo da lui appreso che la vertenza tra il suo uomo d'arme Battista, detto el Chiavenna, e i canonici della chiesa maggiore di Parma non è ancora chiusa, scriverà nuovamente al suo luogotenente a Parma che, intese le due parti, faccia in modo che la querela abbia fine.

Magnifico domino Sigismondo Pandulfo de Malatestis.
Respondendo a quanto ce haviti scripto nella differentia che ha Baptista, dicto el Chiavena, vostro home d'arme, cum li canonici dela chiesia maiore dela citade nostra de Parma, vi dicemo che dal canto nostro, et prima che dicto Baptista se partissi de queste parte, scripsimo efficacissimamente al vescovo, al vicaro et al vostro locotenente et potestà de Parma per la expeditione de quella differenzia, ad ciò che senza litigio alchuno fosse conosciuta et terminata. Et anchi da quelli canonici ne fo scripto che erano contenti fosse veduta essa differentia et conosciuta cum ogni possibile celeritate, senza veruno litigio, et già credevamo fosse terminata, ma intexo per queste lettere dela vostra signoria che anchora è indecisa, de novo havemo scripto et astrecto el dicto nostro (a) locotenente habi le parte denanci a sì et, intexo le rasone de ambidue, facia che la iustitia habia loco et senza alchuno litigio, et perché intendemo habia dicta causa debito fin et e così non dubitemo se farà. Ex castris apud Calvisanum, die xxviiii octobris 1452.


(a) nostro in interlinea.