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1043. Francesco Sforza al vescovo di Novara 1452 ottobre 16 "apud Lenum".

Francesco Sforza, esprimendo al vescovo di Novara il dispiacere per la malattia, gli augura di rimettersi in salute presto e fare ritorno a Milano dove vì è bisogno dell'opera sua.

[ 253r] Domino episcopo Novariensi.
Havemo recevuto una littera della signoria vostra, et inteso quanto essa ne scrive del caso dela infirmitade soa, della quale, respondendo, certo havimo havuto quella cordiale displicentia che se l'havessimo nuy proprii, et vorissemo voluntieri possere sanare la infirmitade vostra, che tanto gli manchariamo quanto manchassemo ad nuy proprii. Ala parte che la signoria vostra dice de andare travagliandose in qua in là per quelli lochi per mutare aere, et cetera, dicemo siamo contentissimi et confortiamo la signoria vostra ad volere fare ogni cosa per restituirse in pristina bona convalascentia per possere tornare ad Milano dove è gran bisogno della signoria vostra, et se per nuy vede la signoria vostra se possa fare cosa alcuna, ce ne advisi, ch'el farimo de bonissima voglia. Data in castris apud Lenum, die xvi octobris 1452.
Zannetus.
Iohannes.
A margine: Pro infirmitate domini episcopi Novariensis de qua condolet.