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1280. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza s.d.

Francesco Sforza fa sapere al fratello Alessandro che l'arrivo della sua lettera del 14 corrente era già stato superato dalle disposizioni date per la conquista delle bastite. Gli dice di lasciare che segua il suo corso quello che lui, Alessandro ha comunicato a Bartolomeo Colleoni. Per quanto riguarda la bombarda, si sbaglia sul ritardo nel mandarla a Lodi e farla condurre poi a Cremona, in quanto non era destinata a Cerreto, ma a Castiglione, per servirsene a Cavenago.

[ 292r] Domino Alexandro Sfortie.
Alexandro, heri sera al tardo recevessemo la toa littera, facta zobia da sera a iii hore di nocte che fu a dì xiiii del presente, per la quale ne scrivi che per quello te referì Chiericho del desiderio havevamo che quello era già ordinato de fare per obtenire quelle bastite se exeguisse, non obstante quello mandasti a dirne per Iacomo Cerruto ch'el non te pareva ch'el primo ordine preso se exeguisse. Tu mò de novo hay mandato a dire al magnifico Bartholomeo per Matheo da Parma quello se contene in la toa littera, et cetera; ala quale respondendoti dicemo che nuy non havemo scripto nì scriveremo al predicto Bartholomeo cosa alcuna in contrario, ma el lassaremo seguire l'ordine che tu li hay mandato a dire, se pur li parirà de exeguirlo, perché ne pare essere certi che questo partito li parirà difficile et alquanto periculoso perché, prima, cum luy non ha fante alcuno et li convenerà passare presso Crema a tre miglia, et s'el vorà unirse cum ti ala bastia, li serà forza; secondo semo informati, ch'el passi denanzi ale porte de uno de quelli lochi quali fortificano li inimici, et poy stare una nocte nel bosco, como tu dici, quasi sempre a cavallo. Ultra de questo s'el vorrà lassare li soy cariagii ali logiamenti donde si leva, li lassa in la campagna et a periculo de perdersi, et se li volessi condure con sì, tu poy considerare quanto impazo et faticha li seriano, dovendo passare per le forze deli inimici, como è dicto de sopra. Ma come el se sia, nuy expectiamo sentire quello serà seguito et speriamo pur haverne bone novelle.
Ala parte che tu dici che la tardità che è stata messa in far condurre quella bombarda a Lodi quale mandassemo suso da Cremona, ha facto prolongare questa cosa et che I'è stato negligentia et defecto de chi hebbe la commissione de farla condure, te dicimo che nuy ne maravigliamo de questo che tu dici perché tu say bene che non ne scrivesti né mandasti may a dire cosa alcuna che nuy te mandassemo bombarda alcuna, né etiandio nuy te may mandassemo a dire cosa alcuna che mandavamo questa bombarda, perché nuy credevamo che te bastasseno solamente le bombarde erano in lo castello da Lodi per adoperarla a quella bastita; et questa bombarda non la fessemo micha condure suso affine che se havesse ad adoperare ala bastia deverso Cerreto, ma ordinassemo fusse conducta presso Castiglione et che non fusse mossa deIIà senza nostra licentia perché poy, s'el fosse parso, con dele gente che mandavamo dellà d'Adda, se adoperasse intorno ala bastia da Cavenago et non altrove. Sichè el non bisogna che tu imputi alcuno per questa caxone, perché quelli havevano in governo dicta bombarda non seriano usiti fora delle nostre commissione (a).

(a) Così, mancando la carta successiva 292v, si interrompe la missiva.