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1308. Francesco Sforza a Castello da Besnate (1453 gennaio 5 Milano).

Francesco Sforza si congratula con Castello da Besnate per essere andato con i suoi uomini alla bastita di Cavenago. Gli comunica come già fatto col referendario di Lodi che per un mese, dopo i dodici giorni fissati, si provvederà alla guardia della bastita con trenta uomini e gente di lì, con l'avvertentenza, licenziati i superflui venti, di non prenderli tutti da una sola comunità.

Castello de Busnate.
Havemo recevuto le tue littere et inteso del tuo essere andato in la bastita da Cavenago cum quelli homini et deli modi hay servati et servi in guardarla bene, te ne comendiamo; et benché ad nuy non sia de novo dela tua fede verso nuy et il stato nostro, perché sempre te havemo conosciuto de bonissima despositione in le cose nostre, pur te ringratiamo, confortandote a fare il simile per l'avenire. Ma perché forsi non potrimo cussì presto providere aIe cose de là, como credevamo, volimo che, servito haveranno quelli homini paesani quali tu hay lì dentro li dodici dì, como fo ordinato, tu ne retegni oltra li dodici dì trenta de loro, et potray dare licentia ali altri, cioè a rata per rata dele comunitade che gli hanno mandati, et non a tuti d'una comunità, avisandoti che havimo scripto et ordinato al nostro referendario de Lodi, che passati li dodici dì, perseveri in fare le spese a quelli trenta resteranno con ti; li quali trenta, cum quelli de Cavenago, li quali havimo facto spazare dela loro exemptione, seranno sufficienti a quella guardia fin a tanto che gli farimo altra provisione. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.