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1452. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Castione 1453 febbraio 6 Milano.

Francesco Sforza ribadisce al comune e agli uomini di Castione di chiudere la taverna per la quale hanno una vertenza con Filippo Borromeo perché poco distante dalla sua, sulla strada per Pizzighettone, o mandano due dei loro al Consiglio segreto per ribadire le loro ragioni.

Comuni et hominibus Castioni.
Havendone facto querella el magnifico conte Filippo che vuy fate una taverna sula strata de Pizguitono, per la quale venete a derogare ale soe rasone, ve scripsemo per un'altra nostra data a viiii del passato, che è vero devessi desistere de fare la dicta hostaria, overo mandare doy de voy a defendere qui le rasone vostre; et nì l'una nì l'altra de queste cose havete facta. De che meravigliandone ve comandiamo de novo et volemo debiati fare o l'una o l'altra dele cose predicte, cioè desistere da fare la dicta hostaria o mandare subito doy de voy al nostro Conseglio secreto; et in questo non sia fallo perché altramente sariamo de voy malcontenti. Mediolani, vi februarii 1453.
Irius.
Cichus.