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1600. Francesco Sforza al podestà, comune e agli uomini di Pontecurone 1453 marzo 9 Milano.

Francesco Sforza comunica al podestà, comune e uomini di Pontecurone l'arrivo in quelle terre dell'Oltrepo di Cristoforo Pagnano, maestro delle entrate ducali, per fare una indagine sui gualdi, sia ducali che dei feudatari. Vuole che si presti a Cristoforo ogni aiuto in modo possa espletare il compito affidatogli, certo che non vi sarà alcuna renitenza da parte loro, perché essa sarebbe assai spiacevole. Si è scritto altrettanto al podestà comune e uomini di Voghera, Viguzzolo, Silvano e Caselle.

[ 347v] Potestati, comuni et hominibus Pontiscuroni.
De ordinatione et commissione nostra viene in quelle parte de Ultrapò el nobile Christoforo Pagnano, uno de Maestri de nostre intrate, per fare la circha et descriptione de ogni quantità de gualdo si ritrova de presenti in tucte quelle terre, cossì nostri como de feudatari nostri. Et perché dicto Christoforo possi expeditamente exequire questa nostra ordinatione et voluntà, vi confortiamo, stringemo et commandiamo, per quanto haveti cara la gratia nostra, che ad ogni rechiesta d'esso Christoforo et da cadauno da luy substituito, debiati dargli ogni favore et brazo necessario et pacientia perché possa fare dicta circha et descriptione de qualuncha quantità de gualdi se ritrova in esse terre, rimosta ogni renitentia et difficultà, per modo che subito possi tornare da nuy cum expeditione de questa nostra deliberatione et voluntà, ricordandovi che quando in ciò usase veruna renitentia, il che non crediamo, ne farissemo tale demonstratione et correctione per la quale cognosceresti havere commesso errore et fallo ad noy summamente noyoso et despiacevole. Mediolani, viiii marcii 1453.
Similiter scriptum fuit potestati, comuni et hominibus Viquerie, Viguzoli, Silvani et Casellarum.
Bartholomeus.
Aluysius.