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1734. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 aprile 9 Milano.

Francesco Sforza manifesta al luogotenente di Lodi la disponibilità a concedere un salvacondotto a quelli di Pandino, come pure a quelli di Agnadello, purché dalla parte avversa lo faccia per tutto il vescovato di Sopra e non per una parte, conscio dei danni che ne deriverebbero agli esclusi.

Locuntenenti nostro Laude.
Havimo recevuto le vostre lettere, aIe quale respondendo dicimo, quanto ala parte del salvoconducto da Pandino, che rastamo contenti de concederlo a Pandino, et etiam cum la adiuncta de Agnadello, dummodo che loro el faciano a tuto el vescohato di sopra, como prima generalmente perché, facendolo ad una parte tanto, et al'altra non seria troppo grande danno et detrimento a quelli vicini che non l'havesseno; perché ale fiate quelli che non l'havesseno, se confidariano et se metteriano a pericolo sotto spalle de quilli che l'havesseno et molte volte remanariano periculati. Sichè concludendo, se volemo farlo a tute el vescoato de sopra como havimo dicto, siamo contenti; altramente non, et similiter dicimo che non volimo fare quella fidanza, ma volimo la faciati voi per quella vigna, et cetera, non sequendo el salvoconducto ali nostri. Per altre nostre lettere ve responderimo al'altre parte dele vostre lettere. Data Mediolani, die viiii aprilis 1453.
Marcus.
Cichus.