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1832. Francesco Sforza al podestà di Pavia (1453 aprile 27 Milano).

Francesco Sforza, circa il furto di un cavallo commesso da Giovanni da Pavia, figlio di Girardo, sarto, ai danni di Riccardo d'Arenti, oste pavese, ordina al podestà di Pavia di rimborsare a Riccardo le spese sostenute per il recupero dell'animale.

Potestati nostro Papie.
Haveva già più dì passati Iohanne da Pavia, figliolo de maestro Girardo, sartore, menato via furtivamente uno cavallo a Ricardo d'Arenti, hostero in quella nostra cità, et finalmernte se è rehauto dicto cavallo, ma non senza spexa et interesse d'esso Ricardo. La qual spexa, parendone dignamente dovere redondare in dicto Iohanne culpevere et malfactore, volimo et comettimove per ogni remedio de ragione debiate astringere esso Iohanne ala satisfatione d'ogni danno et interesse habia supportato dicto Ricardo aut Pauleto, suo genero, ala recuperatione d'esso suo cavallo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.