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1870. Francesco Sforza al luogotenente e al podestà di Lodi 1453 maggio 4 Milano.

Francesco Sforza scrive al luogotenente e al podestà di Lodi delle lamentele di Antonio da Pistoia, segretario e procuratore del monsignore vicecancelliere, perché Francesco Maletta ha fatto prendere dall'abitazione del monastero di Cerreto le cose di cui nella inclusa nota. Procurino di accertarsi di quanto affermato e di riferirgli il tutto per iscritto. Segue la nota di quanto preso da Francesco Maletta e dai suoi nell'abitazione del monsignore da Cerreto e di cui Antonio da Pistoia chiede la restituzione. Si ordina al luogotenente e al podestà di Lodi di esaminare i testimoni e di riferire al duca.

[ 397v] Spectabilibus dilectis nostris dominis locuntenenti et potestati Laude.
Se lamenta e grava molto misser Antonio da Pistoia, secretario et procuratore del reverendissimo monsignore vicecancellario, de Francesco Maletta, dicendo et allegando ch'esso Francesco ha tolte e facte tolere dela casa del monastero de Cerreto le cose annotate in la cedula, quale ve mandiamo qui introclusa. Il perché volimo e ve comettemo che, segondo la rechiesta introclusa, ve studiate e sforzate, cossì per via de testimonii da essere diligentemente examinati superinde, como per ogni altra via iuridica informarve an vera sint ibi narrata, et de quanto trovariti, avisatici subito per vostre littere. Data Mediolani, iiii maii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
Nota dele cose tolte per Francesco Maletta et per li soi a Lode nela casa del monsignore de Cerreto dele quale domanda la restitutione Antonio da Pistoia, secretario et procuratore del reverendissimo monsignore vicecancellario: Una decretale bella et de bono precio, Non piccola quantità de ferramento, Un lecto de piuma.
Tovaglie et tovagliole et altre massaricie de diverse fatte.
Faciasi la commissione al locotenente et potestate de Lode che, sub sacramento et altre vie iuridiche examinino li testimoni et referiscano per loro lettere la verità al molto illustre signore.