Registro n. 12 precedente | 1932 di 2324 | successivo

1932. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 maggio 14 Milano.

Francesco Sforza, dice a Bartolomeo Colleoni che, inteso quanto lui e Bartolomeo da Cremona gli hanno scritto sulla fortezza da farsi in quel territorio e della necessità di guastatori da prendersi nel Pavese e nel Tortonese, e contrario a gravare ancora la gente pavese e tortonese con la richiesta di guastatori, è del parere che intanto si inizino i lavori con uomini del luogo.

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Nuy havemo inteso quanto ne ha referito Bartholomeo da Cremona et quanto eciandio rehaveti scripto per la vostra littera circa'l facto de far fare quella forteza in quella terra et deli guastatori seranno necessari de tuorli in Tertonese et Pavese; al che respondendove, ve dicemo ch'el serà utilissima cosa et serà la salute de quello loco a far quella forteza, et così ne pare se faza in ogni modo. Ma el è ben vero che al presente ad nuy non pare per modo alcuno de dare nova graveza de guastatori ali nostri subditi del Pavese et Tertonese, perché havendo loro al presente ale spalle le taxe deli cavalli, la graveza del carezo nostro et le taxe del sale et la guerra apresso, quale graveze, siando redunate tucte insieme in uno tracto, è uno intollerabile caricho, per modo li nostri subditi ne stanno molto malcontenti; et volendoli mò azunzere questa altra soma, non seria a dire altro non ma a farli disperare in tucto. Il perché ne pare che la vostra magnificentia voglia far principiare a lavo(ra)re in dicta forteza per li homini di decta terra per alchuni dì, fina a tanto che le taxe di cavalli seranno tolte vie perché più facilmente poi se poranno havere li guastatori in copia.
Data Mediolano, xiiii maii 1453.
Iohannes.