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2022. Francesco Sforza a Pietro da Lonate 1453 maggio 30 "apud terram nostram Senighe".

Francesco Sforza dice a Pietro da Lonate, commissario di Tortona, di essere soddisfatto per l'invio dei guastatori al Colleoni, al quale vuole si presti ogni aiuto possibile faccia che il referendario tortonese gli fornisca assi, ferramenta e quant'altro richiesto per la fortificazione e fornitura della fortezza. Quanto alle catene del ponte di cui ha bisogno, il duca dispone che siano procurate a suo carico. Conviene con Pietro sulla reclusione degli uomini che hanno fatto novità, ma chiede si cerchi di individuare l'origine del loro atto. Infine gli ordina di aiutare Antonio da Fabriano in modo che Graziolo da Vicenza possa avere i denari assegnatigli.

[ 429r] Petro de Lonate, comissario Terdone.
Habiamo recevuto la toa lettera, et inteso quanto ne hai scripto del'havere mandato li guastatori dal magnifico Bartolomeo Coleone, tunc dicemo che hay facto bene et cosa che ne piace et ti ne comendiamo; et non accade dire altro se non che, accadendo che dicto Bartholomeo ti rechieda più una cosa che un'altra per fortificatione et fornimento dela forteza ch'el fa fare, siamo contenti et volemo che gli daghi ogni adiuto a ti possibile. Ala parte dele asse et ferramento ch'el ti ha mandato ad rechiedere, dicemo che mandi al referendario de quella nostra cità che gli le faza fare. Et perché esso magnifico Bartholomeo per una soa ne rechiede anchora el ferramento per far fare le cathene del ponte, dicemo che le faci fare le dicte cathene ale nostre spese, facendole metere al nostro conto, et gli mandarai ad ogni so(a) requesta. Ala parte de quelli homini hai destenuto per le male nove hanno suscitato, dicemo hai fato bene et contentiamose che li punischi, secundo che pare che meritano, sforzandote de intendere bene el fondamento et la origine de ciò che haveano ordinato. Insuper, perché Gratiolo da Vicenza ne scrive condolendose che non pò havere li dinari a luy assignati in quelle parte, dicemo che debii dare ogni adiuto ad Antonio da Fabriano, nostro fameglio, perch'el possa scodere dicti denari, et sforzarate ad fare che quelli che sonno debitori atrovano dicti dinari ad interesse, adciochè dicto Gratiolo subito se ne possa adiutare et valere. Data in castris nostris apud terram nostram Senighe, die xxx maii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.